Le economie più ricche tendono a essere meglio attrezzate per l'adozione dell'intelligenza artificiale (IA) rispetto ai Paesi a basso reddito. È quanto emerge dal nuovo AI Preparedness Index Dashboard del Fondo monetario internazionale che mappa 174 economie in base alla loro preparazione in quattro aree: infrastrutture digitali, capitale umano e politiche del mercato del lavoro, innovazione e integrazione economica, e regolamentazione.
I diversi Paesi si trovano a stadi diversi di preparazione nello sfruttare i potenziali benefici dell'IA e nel gestirne i rischi.
Nella maggior parte degli scenari, osservano gli esperti del Fmi, l'irruzione dell'IA è destinata nel complesso a peggiorare le disuguaglianza, una tendenza preoccupante che i politici possono prevenire con azioni mirate. In quest'ottica, il dashboard può fungere da bussola per politici, ricercatori e pubblico per valutare meglio il grado di preparazione all'IA e per identificare le azioni e le politiche necessarie a garantire che i vantaggi dell'IA possano andare a beneficio di tutti. Un esempio viene dal mondo dal lavoro. Nelle economie avanzate, spiegano ancora gli esperti, circa il 30% dei posti di lavoro potrebbe beneficiare dell'integrazione della nuova tecnologia, registrando aumenti di stipendio o una maggiore produttività.
Per i lavoratori più giovani potrebbe essere più facile sfruttare le opportunità, mentre quelli più anziani potrebbero faticare ad adattarsi, è l'avvertimento del Fmi.
Diverse sono quindi le priorità individuate dagli esperti. Nelle economie avanzate, la politica dovrebbe lavorare ad ampliare le reti di sicurezza sociale, investire nella formazione dei lavoratori e dare priorità all'innovazione e all'integrazione dell'IA. Un'altra necessità per questi paesi è di coordinarsi a livello mondiale per rafforzare la regolamentazione a tutela delle persone da potenziali rischi e abusi dell'IA. Per i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo, la priorità dovrebbe essere invece quella di gettare solide basi, investendo nelle infrastrutture digitali e nella formazione digitale dei lavoratori.
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