Un mondo in bilico tra autoritarismo e democrazia. I processi democratici minati dalla manipolazione insidiosa dei social media e dell'intelligenza artificiale attraverso cui fluiscono le menzogne, i primi sintomi della guerra. E ancora la rivoluzione digitale in corso, arma a doppio taglio che può mettere a repentaglio, ma anche tutelare il sistema democratico. Il mondo dell'arte, della scienza e della politica si interroga sulle sfide contemporanee per le democrazie nel 'super anno elettorale' in cui circa metà della popolazione mondiale si recherà alle urne per eleggere i propri rappresentanti.
"Di questi, l'80% vive in società non libere o parzialmente libere, ciò significa che le persone che hanno davvero la possibilità di votare liberamente sono una sparuta minoranza" ricorda Oleksandra Matviichuk, a capo del Center for Civil Liberties ucraino, insignito del Nobel per la Pace 2022, in un evento organizzato dal Nobel Prize Outreach in collaborazione con l'European Research Council (Erc) e la presidenza di turno belga del Consiglio Ue.
L'invasione russa dell'Ucraina è "una guerra tra autoritarismi e democrazie: Putin vuole punire la scelta democratica di Kiev, ma anche convincere il mondo che i valori su cui una democrazia si regge non bastano a proteggere le persone", è l'avvertimento di Matviichuk. La democrazia, che secondo la presidente dell'Erc, Maria Leptin, "si sta sfilacciando in modo massiccio", è alle prese con un'altra sfida, quella della manipolazione dei social media e dell'IA. "Un tema che abbiamo sollevato al Summit dei Nobel" racconta Maria Ressa, giornalista e premio per la pace 2021, illustrando il piano d'azione per porre fine a quelle pratiche, dalla sorveglianza ai pregiudizi codificati, che minano le democrazie e i diritti umani. "Abbiamo parlato molto dei rischi, ma credo che dovremmo soffermarci anche sulle opportunità: l'IA sarà uno strumento molto importante per le democrazie per difendersi" replica nel suo intervento il ceo di Google DeepMind, Demis Hassabis. La nuova tecnologia, spiega, può non solo mitigare i rischi per i processi elettorali, ma anche "aiutarci a risolvere molte delle sfide che la società di oggi si trova ad affrontare, dai sistemi sanitari alla lotta contro il cambiamento climatico".
"Oggi il compito di politici, ricercatori e società tech è unire le forze per garantire che l'IA sia al servizio delle persone" è la riflessione della vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova, che sottolinea la necessità di una maggiore "trasparenza, responsabilità e pensiero critico". In vista delle europee di giugno, l'Ue sta testando il watermarking, ossia la filigrana digitale per indicare i contenuti generati dall'IA, spiega ancora Jourova. In più c'è "l'impegno di tutte le grandi aziende tech, tranne Twitter, ora X" per etichettare i prodotti creati con l'IA e per rimuovere i deepfake, "senza di ciò - avverte - assisteremo solo a manipolazioni nascoste e potremo scordarci elezioni libere ed eque".
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