Nadia Battocletti ancora non ci
crede. A nemmeno ventiquattro ore dall'argento olimpico di
Parigi nei 10mila metri è incredula per l'impresa compiuta. Lei
che ha 24 anni ed è nata a Cles, provincia di Trento, si è
ritrovata tra le specialiste più forti del pianeta. Lì dove
solitamente primeggiano, anzi, detengono un vero e proprio
monopolio, le atlete africane, keniane ed etiopi in particolare.
Eppure subito dietro Beatrice Chebet, appunto del Kenya, ieri si
è piazzataa Nadia con tanto di nuovo record italiano.
"A Londra 2012 ero piccolina e guardavo le Olimpiadi in tv da
per terra, vedevo questa scia di atlete africane primeggiare e
ritrovarmi lì in mezzo oggi fa un certo effetto", dice la
detentrice del titolo europeo conquistato a Roma un mese e mezzo
fa. E pensare che i 10mila metri rischiava perfino di non farli
perché qualche giorno prima aveva accarezzato già il sogno di
una medaglia, quella di bronzo, nei 5mila. La gioia, però, è
durata poco perché il ricorso vinto della Kipyegon l'ha
riportata al quarto posto. "La mia felicità è durata cinque
minuti, avevo capito che sarebbe cambiato qualcosa. Ma ringrazio
sia andata così - ha raccontato da Casa Italia - perché sennò
non ci sarebbe stato l'argento di ieri".
Un argento sofferto fino al minuto prima di scendere in pista
perché nei giorni che anticipavano la gara i problemi al tendine
non hanno mai abbandonato l'azzurra. Eppure Nadia non si è
arresa, nonostante il papà le avesse detto di fermarsi se non si
fosse sentita bene, mentre la mamma le consigliava di rimanere
interna durante la corsa. Lei ha fatto di testa "e quasi
vincevo", dice col sorriso di chi ha al collo comunque un
argento olimpico. "Mamma e papà cercavano di salvaguardarmi -
rivela Battocletti -. Gli ultimi giorni sono stati tosti e
quando papà, dopo dieci minuti di riscaldamento, mi ha visto
rientrare ai box si è preoccupato. Mancavano pochi minuti
all'ultima chiamata e mi ha detto di non andare. Mamma del mio
problema è venuto a saperlo poco prima della gara, pensate come
batteva il suo cuoricino". Sicuramente all'impazzata, ma mai
come dopo l'ultimo giro allo Stade de France in cui Battocletti
da quarta ha chiuso seconda e con il tricolore sulle spalle. "Mi
sembra di vivere un sogno, da piccola era quello di partecipare
alle Olimpiadi e dopo Tokyo il sogno più grande era quello di
prendere una medaglia, non mi sembra ancora vero", le sue
parole. E invece, Nadia, è tutto vero.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA