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In evidenza
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In collaborazione con AnconAmbiente
Cinquant'anni di storia alle spalle
e una sfida per il futuro come gestore unico per la gestione
dell'igiene ambientale che l'azienda è "pronta ad accogliere".
All'auditorio Orfeo Tamburi della Mole Vanvitelliana di Ancona
si celebra la società anconetana (1973-2023) da "mezzo secolo al
servizio del territorio". Gli interventi sono stati preceduti
dall'esibizione del tenore anconetano David Mazzoni che ha anche
un operatore ecologico di AnconAmbiente il quale ha cantato "Il
mare calmo della sera", un brano del repertorio di Andrea
Bocelli.
AnconAmbiente, ex Asmiu, ha un patrimonio di 8 milioni di
euro, 300 dipendenti e 30 milioni di euro di fatturato, bilancio
in positivo dal 2014, ha sei soci che sono i Comuni di Ancona,
Chiaravalle, Fabriano, Cerreto d'Esi, Sassoferrato e Serra de'
Conti. "Cinquanta anni di storia sono tanti anni e rappresentano
anche la solidità dell'azienda, - ha detto a margine il
presidente Antonio Gitto -, la capacità di proiettarsi al
futuro. Quindi la sfida della azienda unica per la gestione
dell'igiene ambientale sulla provincia è una sfida che
AnconAmbiente, può assolutamente raccogliere". Su questo fronte,
riferisce, "siamo a buon punto perché l'ata (Assemblea
territoriale d'ambito), l'ente competente ha già deliberato il
modello di gestione che è l'affidamento in House: siamo gli
unici candidati e credo che il progetto sia estremamente solido
dal punto di vista economico finanziario e da quello normativo
della tenuta. Crediamo che questa sia la volta buona".
"E' una celebrazione - ha osservato il sindaco di Ancona
Daniele Silvetti - che però ci dice quanto lavoro sia stato
fatto in mezzo secolo con il raggiungimento di questo obiettivo
molto importante del 65% di raccolta differenziata ad Ancona:
quindi alle spalle un obiettivo raggiunto e davanti un grande
obiettivo da raggiungere, la grande sfida del gestore unico dei
rifiuti in questa provincia, un obiettivo che non è soltanto
appannaggio di una grande azienda, come AnconAmbiente ma di
tutto il territorio provinciale". "Questa è la grande sfida. -
ha aggiunto il primo cittadino- Se si capisce che in realtà il
controllo del territorio debba rimanere in mano pubblica
soprattutto in un servizio così strategico, e si comprende che
la sfida è importante, soprattutto se non si seguono certe
sirene che in realtà sono fuorvianti ma sono molto pericolose
per i cittadini e gli utenti".
"Questo progetto di gestore unico - ha spiegato Gitto - ci
vede coinvolti soltanto per la raccolta e lo spazzamento. È
evidente che la questione impiantistica è fondamentale nel
settore e anche AnconAmbiente approccerà la sfida come si
conviene, perché credo che il futuro dell'azienda diventa in
maniera particolare dall' impiantistica, della capacità di
realizzare e gestire impianti, Ma poi di gestirli nell'interesse
del territorio". Alla Regione, ha sottolineato Gitto, "chiediamo
semplicemente un supporto per la possibilità di lavorare meglio
e in condizioni di economicità per i cittadini, senza eccessivi
vincoli burocratici". La forza dell'azienda? "Credo - ha
rimarcato il presidente - si stato soprattutto il personale; se
non fossero delle risorse di qualità, probabilmente non avremmo
mai raggiunto i risultati che abbiamo raggiunto negli ultimi 11
anni".
Folto parterre nell'auditorium della Mole con rappresentanti
delle forze dell'ordine, delle istituzioni tra cui, oltre al
sindaco di Ancona, il vice presidente del Consiglio regionale
Maurizio Mangialardi, il consigliere regionale Luca Santarelli,
l'eurodeputato Carlo Ciccioli, l'arcivescovo di Ancona Osimo
monsignor Angelo Spina, il presidente della Provincia di Ancona
Daniele Carnevali, alcuni docenti della Politecnica Marche tra
cui Francesco Regoli, direttore del Dipartimento di Scienza
della Vita e dell'Ambiente, e Maria Serena Chiucchi, direttrice
Dipartimento di Management.
In collaborazione con AnconAmbiente
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