Tre tifosi aquilani sarebbero
finiti ai domiciliari dopo le indagini della polizia in seguito
agli scontri avvenuti dopo la partita di serie D tra L'Aquila e
Sambenedettese. Lo riferisce il Tg3 Abruzzo che già questa
mattina aveva riportato l'ipotesi di decine di denunce sia tra i
tifosi del capoluogo, sia tra quelli marchigiani.
Proseguono le indagini della polizia volte a verificare tutti
i provvedimenti disciplinari, tra cui anche Daspo oltre a
possibili squalifiche del campo.
Intanto, è polemica a distanza tra le due società. Al termine
dell'incontro, la Sambenedettese ha attribuito in una nota la
responsabilità degli incidenti alle "opinabili scelte operate da
chi doveva occuparsi della sicurezza" sottolineando che "i
tifosi della Samb che si trovavano in tribuna sono stati
indirizzati verso al curva ospiti passando per il campo per
farli defluire dallo stadio. In quel mentre, alcuni tifosi
dell'Aquila, dalla propria curva, hanno scavalcato i cancelli e
si sono diretti verso la curva ospiti".
Dal canto suo L'Aquila Calcio ha scritto un messaggio inviato
via posta certificata per sottolineare "l'evidente
responsabilità della società ospitata" dicendosi pronta a
quantificare i danni da chiedere agli avversari per i colpi
riportati dall'impianto led pubblicitario.
Nel messaggio pec, il cui contenuto è stato riportato da
varie testate marchigiane, è stato anche sottolineato che la
Sambenedettese non ha fornito gli steward richiesti per
l'incontro ma solo munito di apposita pettorina tre persone non
in possesso di attestato qualificativo.
Affermazioni, a firma dell'amministratore delegato della
società del capoluogo, Goffredo Juchich che potrebbero essere
oggetto ora di contenzioso.
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