"Un grande risultato frutto di un
enorme lavoro portato avanti in questi anni per il quale
ringrazio tutti coloro che si sono adoperati, principalmente gli
uffici regionali, il ministero della Cultura e il ministero per
gli Affari Esteri". Esulta il presidente della Regione Marche
Francesco Acquaroli dopo il "Sistema dei teatri condominiali
all'italiana nell'Italia centrale fra XVIII e XIX secolo" è
ufficialmente candidato per l'iscrizione nella Lista del
Patrimonio mondiale Unesco. La decisione è stata assunta
nell'ambito di una riunione interministeriale, nell'attesa del
rinnovo degli organi della Commissione Nazionale Italiana per
l'Unesco.
Il governatore ringrazia "anche Giorgia Latini, già assessore
regionale alla Cultura, che ha avviato questo dossier, e
l'assessore Chiara Biondi per aver portato avanti il lavoro.
Parte così la corsa per Parigi, dove la candidatura sarà
sottoposta all'esame degli organismi consultivi del Comitato del
Patrimonio Mondiale e poi, nel 2026, alla valutazione finale. I
teatri all'italiana, - ricorda Acquaroli - di cui il Centro
Italia, con le Marche capofila, possono vantare una densità
unica ed esempi di eccezionale valore architettonico e
culturale, rappresentano una testimonianza del genio italiano
racchiusa in luoghi meravigliosi che sono il cuore pulsante
delle nostre comunità. Un altro grande risultato per il nostro
territorio, ora lavoreremo per l'obiettivo finale".
La candidatura si compone di 18 teatri che interessano tre
Regioni (14 nelle Marche, 2 in Emilia-Romagna e 2 in Umbria) e
18 Comuni, è stata promossa dalla Regione Marche, coordinata dal
Servizio Unesco con l'assistenza degli uffici territoriali
competenti del Ministero della Cultura e il supporto del
Ministero degli Affari e della Cooperazione internazionale e
della Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unesco.
"Siamo di fronte a un traguardo straordinario - dichiara -
che riconosce il valore unico e irripetibile del nostro
patrimonio culturale. Ora ci aspetta una fase cruciale, in cui
continueremo a lavorare con determinazione e visione mantenendo
viva la speranza che questo patrimonio possa ottenere il
riconoscimento che merita, come simbolo universale della nostra
cultura. Anche da parte mia, infine, i ringraziamenti al
presidente Acquaroli, all'onorevole Giorgia Latini, al Ministero
della Cultura, al Ministero degli Affari Esteri, agli uffici
Unesco del Mic, agli uffici regionali, alla Fondazione Links e a
tutti coloro che hanno lavorato con impegno e dedizione per
raggiungere questo primo, importantissimo risultato".
"La partecipazione della Regione Emilia-Romagna a questa
candidatura con i teatri di Bagnacavallo e di Sant'Agata Feltria
- affermano il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele
de Pascale, e l'assessora alla Cultura, Gessica Allegni -
promuove e valorizza quella consolidata rete di teatri storici
diffusi su tutto il nostro territorio regionale. Il Teatro
Goldoni e il Teatro Mariani sono parte di quel patrimonio che la
Regione vuole conservare e valorizzare con azioni che
contribuiscono a mantenerne viva la funzione, oltre a garantirne
la trasmissione alle generazioni future. Un patrimonio non solo
architettonico fortemente radicato nelle comunità locali,
testimone della ricchezza e vivacità culturale che caratterizza,
ancor oggi, i nostri Comuni. È questa una candidatura corale,
che accomuna tre Regioni, Emilia-Romagna, Marche e Umbria, a
riconoscimento dell'unicità di questi luoghi. Per questo
vogliamo ringraziare la Regione Marche per l'importante lavoro
di condivisione e di coordinamento".
Per la presidente dalla Regione Umbria, Stefania Proietti, e
per l'assessore alla Cultura Tommaso Bori, "questo traguardo
riconosce, anche in questo specifico settore, il valore unico
del nostro patrimonio culturale. Ora ci aspetta la fase cruciale
della candidatura, in cui continueremo a lavorare con
determinazione affinché questo patrimonio ottenga il
riconoscimento che merita. Siamo pronti a portare avanti il
lavoro necessario per presentare a Parigi la candidatura per
questo riconoscimento per il teatro sociale di Amelia e il Gian
Carlo Menotti di Spoleto. Un ringraziamento va alla Regione
Marche per essersi resa capofila di questa iniziativa e averla
portata avanti in maniera così incisiva".
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