Nel primo semestre 2024 l'export
marchigiano in valore del settore calzaturiero ha fatto
registrare -7,4% sullo stesso periodo dello scorso anno (-8,5% è
il dato nazionale). Emerge dai dati di Infocamere-Movimprese. Le
prime cinque destinazioni dell'export regionale, che coprono il
47% del totale, sono risultate: Francia (+22,7%), Germania
(-19%), USA (-12,5%), Cina (-26,3%) e Belgio (+9,3%). La Russia
è scesa al sesto posto tra i mercati di sbocco della regione:
dopo il crollo del 2022 a seguito dell'inizio del conflitto e il
rimbalzo del 2023, segna nel primo semestre un -27,3%.
Il numero di imprese attive (tra calzaturifici e produttori
di parti) ha registrato un calo di 104 aziende sullo scorso
dicembre, tra industria e artigianato, accompagnato da un saldo
negativo di -1.208 addetti. Per quanto riguarda le ore di cassa
integrazione guadagni autorizzate da Inps nella prima metà
dell'anno per le imprese marchigiane della filiera pelle, si
registra un aumento del 212,1% rispetto allo stesso periodo del
2023: sono state autorizzate quasi 2,5 milioni di ore, un numero
superiore del 107% anche rispetto alla situazione pre-Covid dei
primi 6 mesi del 2019.
"A seguito della contrazione delle vendite estere (-8,5%),
il saldo commerciale settoriale, pur in attivo per 2,34 miliardi
di euro, denota un calo del -4,7%, malgrado il ridimensionamento
delle importazioni (-11,6%)", commenta Giovanna Ceolini,
Presidente di Assocalzaturifici, che cita anche dati nazionali
sul fronte dei consumi interni: "Nei primi 6 mesi gli acquisti
delle famiglie italiane sono scesi del -2,1%, sia in volume che
in spesa". Per quel che riguarda le previsioni per l'intero
anno, a livello nazionale, "tre imprenditori su quattro -
conclulde - ritengono che il 2024 per la propria azienda sarà
peggiore dell'anno precedente".
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