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In evidenza
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In collaborazione con Università degli Studi di Bergamo
Chiede "il cessate il fuoco
immediato per porre fine al conflitto, la liberazione degli
ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi" e di garantire
"la possibilità alla comunità internazionale e all'ONU di
affrontare al meglio la crisi umanitaria a Gaza" la mozione
approvata all'unanimità dal Senato accademico dell'università di
Bergamo che è impegnata "fattivamente", ricorda una nota
dell'ateneo, "nella raccolta di generi di prima necessità per i
sopravvissuti di Gaza" e per attivare accordi bilaterali con le
università palestinesi in modo da "offrire mezzi per proseguire
il percorso di studio tramite l'erogazione di borse di studio e
corsi di didattica in remoto" agli studenti.
Di "diplomazia scientifica" ha parlato il rettore Sergio
Cavalieri. "Proprio in quest'ottica, si sono ospitate conferenze
e momenti di riflessione organizzate sia dai docenti che dalla
rappresentanza studentesca affinché si verificassero occasioni
di scambio e dialogo. La mozione - ha aggiunto - è l'esito di un
lavoro di sintesi che unisce, da un lato, contenuti riportati in
una lettera firmata da un gruppo di docenti e personale
tecnico-amministrativo presentata nel Senato Accademico dello
scorso marzo; dall'altro, richieste avanzate dalla Consulta
degli studenti e delle studentesse con la quale abbiamo svolto
svariati incontri di dialogo e scambio proficui".
"Educare alla comprensione reciproca e alla diplomazia - ha
aggiunto Gianluca Messina, Presidente della Consulta degli
studenti - è fondamentale per costruire ponti di pace in Medio
Oriente. Solo attraverso il dialogo è stato possibile
raggiungere una visione unitaria della comunità studentesca,
avendo lavorato insieme, anche con attivismo, raggiungendo
momenti in cui ci si è confrontati per riflettere sull'urgenza
di colmare il divario di potere di chi non ha una voce. La
Consulta degli Studenti e delle Studentesse crede che soltanto
unendo tutti questi fattori è possibile forgiare un futuro di
armonia, prosperità e trasparenza nella regione per cui noi,
oggi, come comunità studentesca di UniBg, abbiamo dato il nostro
contributo in prima linea per difendere quel futuro".
In collaborazione con Università degli Studi di Bergamo
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