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In evidenza
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In collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore
Quanto valgono i diritti streaming
degli artisti? Poco o nulla, secondo una ricerca realizzata
dall'Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con
Itsright, società che gestisce i diritti connessi di oltre
170mila artisti e musicisti.
La ricerca, spiega l'Università, è stata realizzata
attraverso un questionario mirato cui hanno aderito oltre 800
artisti, da cui è stato estratto un campione scientificamente
rappresentativo di 300 artisti. Secondo i dati emersi, circa la
metà del campione non è in grado di sostentarsi con la sola
musica. E il 79,33% degli artisti dichiara di ricavare nulla o
somme irrisorie dallo streaming.
La ricerca, spiega una nota, "registra anzitutto una generale
e diffusa inadeguatezza di tutele contrattuali rispetto ai
diritti streaming, che, combinata a uno scarso accesso alla
reportistica relativa alle performance delle proprie tracce e a
una generale sfiducia nella trasparenza delle case discografiche
come intermediarie, complica ulteriormente il quadro di
vulnerabilità dell'artista". E dal punto di vista della
rendicontazione degli stream, "emerge l'assenza di
un'infrastruttura di reportistica chiara e condivisa. Il 45% del
campione dichiara di non avere mai ricevuto rendiconti".
"Il futuro di prosperità e stabilità per gli artisti che
promettevano le piattaforme di streaming, con il superamento
della pirateria come primo canale di distribuzione musicale,
sembra ancora di là da venire" ha commentato Matteo Tarantino,
docente di Data, Communication & Society presso la Cattolica e
responsabile scientifico della ricerca.
"È evidente che il sistema così com'è non funziona. Gli
artisti restano relegati al ruolo di comparse in un ecosistema
che vede arricchirsi tutti tranne loro" ha detto Mario Biondi,
ospite dell'evento di presentazione della ricerca, svoltosi ieri
in Università.
"I discografici tergiversano negandoci i dati sui ricavi
streaming, necessari per verificare l'adeguatezza dei compensi
degli artisti. È necessario rendere il settore realmente
sostenibile per tutti gli attori del processo", ha commentato
Gianluigi Chiodaroli, presidente di Itsright.
In collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore
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