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In evidenza
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In collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore
Essere testimone del grande dramma
dell'umanità, raccontando il proprio tempo e dando voce agli
ultimi. È questa la missione o, meglio, la vocazione del poeta.
Lo ha detto a Milano il cardinale José Tolentino de Mendonça,
prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa
Sede, intervenuto all'Università Cattolica del Sacro Cuore per
partecipare alla presentazione del suo volume di versi 'Estranei
alla terra'. "La poesia deve illuminare le contraddizioni, le
problematiche, gli interrogativi principali del proprio tempo. I
poeti di tutte le epoche lo hanno fatto e anche io ne sento la
responsabilità", ha detto il cardinale, che nelle vesti di poeta
diventa Mendonça, senza "de".
"Per parlare e riflettere di poesia bisogna o essere capaci
di leggerla o avere la fortuna di farsela spiegare da un poeta,
come per noi in questa occasione", ha detto il rettore
dell'Università Cattolica Franco Anelli. "Il cardinale Tolentino
è sicuramente una delle voci poetiche più originali della
letteratura lusitana contemporanea", ha testimoniato l'editore
del volume, Nicola Crocetti.
"In Italia sono state pubblicate prima le mie opere
teologiche", ha ricordato il cardinale. Invece, "per quella
poetica ho voluto aspettare. La poesia, anche nel modo in cui è
pubblicata, richiede lo stesso rigore e la stessa verità di chi
la scrive. Un editore di poesie è una sorta di vignaiolo che
cura la sua vigna e aver trovato Crocetti nel mio cammino è
stata una vera fortuna".
"Non sono un poeta cardinale, ma sono un cardinale che scrive
poesie", ha aggiunto. "Questo è uno sguardo diverso con cui
affrontare il compito della poesia, che richiede autenticità e
capacità di parlare a tutti. Sono convinto che non esiste poesia
senza l'orizzonte della verità".
Nella poesia di Mendonça la presenza dell'Italia è molto
forte - da Dino Campana a Cristina Campo, di cui è traduttore -
e si avverte un profondo senso civico, accanto alla dimensione
teologica e spirituale. Illuminante per lui la lezione del
maestro Pessoa: "Il poeta è colui che crea la finzione in quanto
il suo dolore non può essere detto in altro modo".
In collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore
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