Non c'è pace per il progetto del nuovo stadio di Inter e Milan nell'area di San Siro. Una storia che va avanti dal 2019 e per cui arriva un altro colpo di scena: la Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, al momento senza ipotesi di reato né indagati, sulla vendita ai due club da parte del Comune dello stadio Meazza e delle aree circostanti.
Il provvedimento arriva dopo che le squadre, l'11 marzo scorso, hanno presentato al Comune il dossier di circa 300 pagine con l'offerta di acquisto. Nel fascicolo della Procura, coordinato dal pool guidato dall'aggiunta Tiziana Siciliano che si occupa dei reati contro la pubblica amministrazione, l'obiettivo è quello di verificare se ci siano o meno danni per le casse pubbliche e di monitorare l'imminente bando.
A fissare il prezzo dello stadio e delle aree su richiesta del Comune è stata l'Agenzia delle Entrate, che ha stimato il valore complessivo in 197 milioni di euro, con lo stadio che vale 72,98 milioni. Una cifra che ora è nel mirino della Procura per verificarne la correttezza. Non è escluso poi che in un secondo momento anche la Corte dei Conti possa aprire un fascicolo su eventuali danni erariali, dato che Luigi Corbani, già vicesindaco di Milano e ora promotore del Comitato Sì Meazza per salvare San Siro, dopo aver presentato un esposto in Procura a febbraio, ne presenterà un altro in settimana appunto alla Corte dei Conti.
Dopo aver ricevuto il dossier delle squadre, il Comune ha approvato nella giunta della scorsa settimana la delibera con le linee di indirizzo per proseguire nel percorso di cessione dei beni, stadio e aree, a Inter e Milan. Il primo passo è la pubblicazione, che dovrebbe essere imminente, di un bando della durata di almeno 30 giorni con l'avviso di avvenuta ricezione della proposta dei club e di sollecitazione di eventuali manifestazioni di interesse relative all'area e allo stadio.
L'obiettivo come più volte ha spiegato il sindaco Giuseppe Sala, sarebbe quello di concludere l'operazione di vendita entro l'estate, anche perché a novembre di quest'anno scatterebbe il vincolo sul secondo anello di San Siro. I club puntano a realizzare un nuovo stadio accanto a quello attuale, mentre San Siro verrebbe in parte demolito e rifunzionalizzato per ospitare altre attività.
La nuova indagine arriva come una tegola in un periodo già complicato per il Comune alle prese con le inchieste sull'urbanistica, che hanno portato anche all'arresto di un ex funzionario di Palazzo Marino, mentre sono una ventina i dirigenti indagati in Comune.
L'apertura del fascicolo su San Siro scatena la polemica politica con Fratelli d'Italia e Forza Italia che chiedono le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala, mentre la Lega chiede "trasparenza e competenza" nella gestione dei beni pubblici.
Anche una parte del centrosinistra attacca la giunta, si tratta di quei consiglieri che da sempre sono contrari alla realizzazione di un nuovo stadio e che puntavano sulla ristrutturazione di San Siro. "Da tempo diciamo che il prezzo di vendita dello stadio fissato in 72 milioni è assolutamente inadeguato e abbiamo continuamente chiesto di sentire il parere di altri esperti", sottolineano il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi ed Enrico Fedrighini del Gruppo misto.
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