"L'Università non è solo un luogo
di formazione e ricerca, ma una forza attiva che crea valore
pubblico, favorisce il dialogo tra cultura, innovazione e
sostenibilità e guarda oltre i confini. Oggi più che mai,
investire nelle persone e nelle comunità è un imperativo". Con
queste parole il rettore Sergio Cavalieri ha aperto oggi l'anno
accademico 2024-25 dell'Università degli studi di Bergamo. Ha
anche definito l'Ateneo un "motore di sviluppo" sottolineando
l'impegno strategico per il benessere e la crescita della
comunità.
Durante la cerimonia si sono affrontati temi "cruciali" come
la sostenibilità e la cooperazione, analizzati sia a livello
locale sia globale. Ospite d'onore è stato Matteo Bugamelli,
membro del Cda della Banca Mondiale: nella sua lectio
magistralis ha spigato che "con 120 miliardi di dollari di
finanziamenti annui la Banca Mondiale è la principale banca
multilaterale di sviluppo. Con l'obiettivo di combattere la
povertà estrema e ridurre le disuguaglianze, preservando la
vivibilità del pianeta, sta rivedendo le proprie strategie di
azione".
Cavalieri, nella sua prolusione, ha ripercorso i traguardi
raggiunti nei primi tre anni di mandato: dal Centre for Healthy
Longevity al nuovo Dottorato in "Landscape Studies for Global
and Local Challenges" fino al progetto del Polo Penitenziario
Universitario, al programma intergenerazionale Reint 2565, a
Pro-Ben per il benessere psicologico degli studenti e alle
iniziative interdisciplinari sull'Intelligenza Artificiale. Ogni
progetto - è stato detto - è un tassello verso la creazione di
una università aperta e inclusiva, che si pone come ponte tra
didattica e ricerca e la società civile.
All'inaugurazione erano presenti, fra gli altri, la sindaca
di Bergamo Elena Carnevali, l'assessore lombardo all'Università,
ricerca e innovazione Alessandro Fermi e il vicepresidente della
Provincia Umberto Valois.
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