Arriva dalle Gallerie degli Uffizi al Museo Diocesano Carlo Maria Martini - dove sarà esposta da domani al 2 febbraio 2025 - 'L'Adorazione dei Magi', una delle più celebri opere di Sandro Botticelli (Firenze, 1445 - 1510), scelta come 'Capolavoro per Milano 2024'.
L'iniziativa, giunta alla sua sedicesima edizione, porta ogni anno un nuovo capolavoro al Museo. L'esposizione del 2024 è curata da Daniela Parenti, curatrice della Pittura del Quattrocento delle Gallerie degli Uffizi, e da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano.
"Il tema dei Magi riproposto da Botticelli con grande raffinatezza - dice Righi - ci è particolarmente caro: il Museo fa parte del Complesso di Sant'Eustorgio, nella cui basilica sono conservate le reliquie dei Santi Re Magi, da sempre oggetto di devozione da parte dei milanesi". "Le Gallerie degli Uffizi - aggiunge il direttore Simone Verde - non possono che tendere la mano alle collaborazioni culturali di pregio: e l'esposizione dell'Adorazione dei Magi di Botticelli nello speciale, multidisciplinare allestimento del Museo Diocesano di Milano, il cui percorso approfondisce dettagli, storia e storie nascoste all'interno dell'opera, è una operazione scientificamente validissima da inquadrare senz'altro in questo contesto".
L'Adorazione, dipinta per l'altare di Gasparre da Lama situato nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze, "è un'opera - spiega la curatrice Daniela Parenti - capace di narrare molte storie, oltre a quella dell'Epifania: testimonia l'estro compositivo e l'abilità ritrattistica di Botticelli, in piena ascesa sulla scena artistica all'epoca dell'esecuzione del dipinto, nella prima metà degli anni Settanta del Quattrocento; tramanda la memoria del suo ambizioso e sfortunato committente, Guasparre da Lama, che per un eccesso di cupidigia fu poi condannato e privato delle ricchezze; celebra la grandezza dei Medici, i veri protagonisti della raffigurazione; infine ci parla di intrighi di corte che determinarono, nella seconda metà del XVI secolo, l'ingresso del dipinto nella collezione del granduca di Toscana Francesco I".
Grazie al nuovo progetto del Museo Diocesano Nessuno escluso, il dipinto per la prima volta sarà accessibile in quattro diversi linguaggi: CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), DescriVedendo, Easy to read e LIS (Lingua dei Segni italiana).
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