The Last Supper di Andy Warhol
insieme al Cenacolo borghese di un molto meno noto Alessandro
Pomi. Nella galleria nel refettorio del Palazzo della Stelline a
Milano, a pochi passi dall'Ultima Cena di Leonardo, Credit
Agricole Italia mette in mostra le migliori opere d'arte del
Novecento della sua collezione.
'Da Arturo Martini ad Andy Warhol" accoglie il visitatore con
una scultura, le forme sinuose de La Pisana di Martini, mentre
alla pop art di Warhol è assegnato il fuoco principale nello
spazio milanese inaugurato nel 1987 alla presenza dell'artista
statunitense con la sua mostra Il Cenacolo.
"L'occhio con cui guardare questa mostra è quella del locale"
suggerisce il critico d'arte Marco Meneguzzo alla preview
dedicata alla stampa. Sono esposti artisti noti
internazionalmente - non solo Warhol con la sua Ultima cena che
"vale almeno 50 milioni di euro" ma anche Max Ernst e Victor
Brauner - accanto ad altri meno noti come Augusto Colombo e le
sue Nozze di Cana, in una "miscellanea fatta per incuriosire".
Una mostra inusuale: "potrebbe essere per iperspecialisti così
come per un pubblico anche assolutamente ignaro d'arte".
Non è stato scelto un accostamento cronologico né tanto meno
legato alle divisioni classiche, bensì solo generiche sequenze
tematiche in un cannocchiale prospettico al quale i visitatori
possono accedere a ingresso libero ogni venerdì e sabato fra ore
12 e le 20 dal 25 ottobre al 14 dicembre.
"È la prima mostra che il Credit Agricole fa esponendo al
pubblico alcune opere della sua collezione, solo una parte di
più di 4.400 opere" che la banca ha ereditato dalle 9 banche
regionali acquisite in questi anni, segnala Ariberto Fassati,
presidente di Crédit Agricole Italia, auspicando che anche altri
istituti di credito aprano il proprio tesoro artistico e lo
mostrino al pubblico.
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