"Raramente in Champions League si
vede un dominio del genere: abbiamo poco da rimproverarci, il
Celtic s'è difeso con energia e noi abbiamo fatto tutto quello
che dovevamo fare per vincere tranne il gol". Così Gian Piero
Gasperini al termine dello 0-0 dell'Atalanta contro gli scozzesi
nella terza uscita in Champions League: "Siamo stati bravi a non
concedere il contropiede a una squadra molto veloce. Ci
accontentiamo del pareggio, dobbiamo essere soddisfatti della
prestazione", aggiunge il tecnico nerazzurro.
I bergamaschi non sono riusciti a segnare nemmeno cambiando
tutto l'attacco: "In alcune situazioni è stato bravo Schmeichel,
a volte c'è stata sfortuna sul palo o tirando addosso agli
avversari - prosegue Gasperini -. Ci sono mancate un po' di
precisione, velocità e condizione: per gli attaccanti non è
facile giocare ogni tre giorni, il ricorso alla panchina è
fondamentale. Per tanti anni è stata sempre determinante quando
sopraggiungeva la fatica, gli attaccanti freschi sono decisivi
ma stasera non c'è stata la svolta".
Infine, sui singoli, in testa i difensori recuperati: "Hien e
Kolasinac sono stati in dubbio fino a stamattina, Sead s'è
procurato una distorsione alla caviglia lunedì a parte
l'influenza. Speriamo che sia finita la piccola serie di intoppi
che rallenta la continuità". Ancora, sulla prova del collettivo:
"Globalmente la squadra ha fatto bene. Bastava una palla lunga
per crearci problemi, invece abbiamo concesso poco. Non abbiamo
ancora preso gol in Europa? A uno zero a zero avrei preferito un
tre a due...".
Infine, l'analisi dei difetti: "Abbiamo esagerato coi cross
nel primo tempo invece di entrare con più catene, lasciando un
po' da soli Bellanova e Zappacosta - chiude l'allenatore
atalantino -. Nel secondo tempo abbiamo invece esagerato a
giocare la palla in area: contro le squadre chiuse serve molta
abilità. Ma ieri ho visto lo Shakhtar perdere su autorete con
l'Arsenal: sembrava che noi avessimo battuto una squadra di
terza categoria, ma in Champions di avversari deboli non ce ne
sono. C'è troppa presunzione nei giudizi della vigilia".
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