Ottant'anni e non sentirli: parte
domani, 10 ottobre, con il concerto diretto da Ryan McAdams e il
pianista di fama mondiale Mikhail Pletnev la stagione numero
ottanta dei Pomeriggi musicali di Milano, con un programma che
include il terzo concerto per pianoforte e orchestra di
Rachmaninov e l'Uccello di fuoco di Stravinskij nella versione
del 1945, l'anno della fondazione della istituzione che da
allora continua a sentire un ruolo sociale, pur cambiato con il
cambiare della società.
"Abbiamo l'idea che la funzione sociale parta dalla funzione
dello spazio. Il Teatro Dal Verme può essere pensato come uno
spazio di incontro e dialogo,. ad esempio con gli incontri per i
ragazzi, e gli aperitivi con gli artisti" ha spiegato il
direttore generale e artistico Maurizio Salerno, che festeggia i
dieci anni alla guida dell'orchestra.
E questa stagione è in fondo una summa degli ultimi dieci
anni, con gli artisti di fama che sono passati (da Stefano
Montanari a Donato Renzetti e Diego Fasolis, da Alexander
Lonquich a Mischa Maisky) i giovani di belle speranze intanto
diventati artisti affermati come il violinista Giuseppe Gibboni
con un programma che include le grandi pagine della musica
classica, quelle più rare alla contemporanea.
"Sono gli artisti che hanno contribuito alla crescita della
nostra orchestra" ha sintetizzato Salerno che ha un sogno nel
cassetto: "vedere le file al botteghino per la musica classica"
come c'è per il rock.
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