I rapporti tra Alessandro Manzoni,
Antonio Stoppani - di cui quest'anno si ricorda il bicentenario
della nascita - e Antonio Rosmini da un lato. Dall'altro le
influenze dell'autore dei Promessi sposi sulla Scapigliatura, e
in particolare su quell'Antonio Ghislanzoni, librettista, poeta
e scrittore lecchese - anch'egli nato a Lecco nel 1824 - famoso
per aver scritto il libretto dell'Aida di Verdi. Su questi due
binari scorre quest'anno il Festival 'Lecco Città dei Promessi
Sposi', manifestazione promossa dal Comune di Lecco per
celebrare Alessandro Manzoni. Tre giorni in cui si alterneranno
incontri e conferenze di approfondimento e momenti più "pop",
con aperitivi tematici, esperienze interattive, letture
teatralizzate, visite guidate ed eventi musicali.
Rispetto alle scorse edizioni, cambia il palcoscenico. Non
sarà più Villa Manzoni al Caleotto il cuore dell'iniziativa: i
lavori di ristrutturazione e restauro finanziati anche con i
fondi del Pnrr la rendono inagibile fino al 2026. Ci si sposterà
nel Polo museale di Palazzo delle Paure, in piazza XX Settembre,
e in altre grandi ville storiche della città, collocate nel
rione di Maggianico: Villa Ghislanzoni e Villa Gomes, polo vivo
nell'Ottocento della Scapigliatura milanese. Il Santuario della
Madonna di Lourdes ad Acquate sarà invece il balcone sulla città
da cui saranno letti alcuni passi del romanzo manzoniano. "È una
novità certamente rilevante, che vogliamo cogliere però come
sfida e opportunità. Proprio per questo il Festival troverà una
collocazione dentro il tessuto cittadino" spiega Simona Piazza,
vicesindaca e assessora alla Cultura.
Il Festival si aprirà venerdì 4 alle ore 18 a Villa
Ghislanzoni, ospitando un contributo del musicologo Angelo
Rusconi, e si concluderà il 6 ottobre. Tra gli eventi in
programma, la presentazione del libro "Il cenacolo delle donne"
(Graus Edizioni) di Matilde Tortora.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA