Regione Liguria parteciperà
all'Avviso di Programmazione del PON Inclusione e lotta alla
povertà 2021-2027, stanziando oltre 2 milioni e 700 mila euro di
fondi FSE+ e 84 mila euro di fondi FESR. Il progetto Welfare di
Giustizia, spiega una nota, "mira a contenere il fenomeno della
recidiva attraverso la leva dell'inclusione attiva della
popolazione sottoposta a misura penale, partendo dalle carceri,
in cui si intendono sostenere percorsi di formazione e lavoro e
proseguendo fuori dal carcere, con l'accompagnamento del
detenuto in un percorso fino allo sconto della pena".
Essenziale risulta, per la riuscita del processo, il
coinvolgimento di tutte le componenti della società produttiva e
non, in un'ampia prospettiva di sussidiarietà. In Liguria nel
2024 sono risultate in regime restrittivo 1.377 persone. Al 30
giugno 2024 nella nostra regione lavoravano alle dipendenze
dell'amministrazione penitenziaria e nei servizi d'istituto 272
detenuti di cui 168 stranieri, 23 nei servizi di manutenzione
del fabbricato sempre alle dipendenze dell'amministrazione
mentre 19 erano i detenuti impiegati in attività extramurarie
alle dipendenze dell'amministrazione Penitenziaria. I detenuti
alle dipendenze di datori di lavoro esterni erano in totale 76,
di questi 28 i semiliberi (3 lavoravano in proprio), 21 i
detenuti ammessi al lavoro all'esterno, 27 i lavoranti
all'interno per datori di lavoro esterni 25 dei quali alle
dipendenze di cooperative. Da un'indagine conoscitiva, svolta
dal PRAP nel 2022 sulle persone condannate presenti negli
istituti liguri con un residuo pena non superiore ai 4 anni, ha
evidenziato che il 25% della popolazione esaminata è totalmente
priva di reti famigliari, sociali, lavoro e riferimenti
abitativi. A questi si aggiungono i condannati con fragilità
psichiche e con problemi di dipendenza che non riescono ad
accedere a misure extramurarie. Una riflessione merita il dato
relativo ai detenuti giovani, infatti su una presenza media di
1.350 detenuti sono circa 300 quelli che hanno meno di 30 anni.
"Il primo progetto di Welfare Liguria, con uno stanziamento
di circa 1.519.167 euro a valere sui Fondi FSE+, è "Mens Sana in
Urbe Sana" - spiega l'assessore alle Politiche Sociali Massimo
Nicolò - e vuole fornire un sostegno e un accompagnamento del
detenuto, migliorando anche la qualità della vita in carcere;
questo progetto mira anche ad aumentare l'occupabilità, anche
attraverso l'attivazione di corsi di Formazione professionale di
tipo green. Al contempo verranno aumentate le opportunità per lo
svolgimento dei Lavori di Pubblica utilità grazie ad un supporto
psico sociale, l'inclusione lavorativa, la prevenzione. Gli
interventi saranno sia individuali che di gruppo, rivolti alle
persone in situazioni di fragilità, finalizzati alla definizione
del progetto di reinserimento individuale, accompagnando il
passaggio dalla struttura penitenziaria al territorio e creando
l'aggancio ai servizi e alla rete di relazioni".
Il secondo progetto, con uno stanziamento di circa 84 mila
euro a valere sui fondi FESR e 1.197.254 euro sui fondi FSE+, è
'Welfare di giustizia: servizi di benessere e animazione di rete
e di comunità'. "Con questo secondo progetto - conclude Nicolò -
verranno invece sviluppate le azioni a favore di persone in
esecuzione penale, condannate o imputate. Il programma seguirà
la logica di welfare mix, in cui l'Amministrazione della
Giustizia, nelle sue articolazioni territoriali, Regione
Liguria, UEPE e un'ampia rete di Terzo Settore collaboreranno
per lo sviluppo coordinato di azioni di inclusione. Il progetto
si occuperà di informazione, sostegno e accompagnamento
educativo, ampliamento delle opportunità per lo svolgimento dei
Lavori di Pubblica utilità, inclusione lavorativa con
attivazione di tirocini extracurriculari e prevenzione. Il
mediatore di rete e di comunità sarà l'operatore che lavorerà ad
ampio raggio sul territorio nell'ambito del sociale, della
salute, della formazione alla nuova cittadinanza,
dell'educazione ambientale e della cura attiva della comunità".
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