Da metà maggio la sanità ligure
attiverà ambulatori dedicati alla bassa complessità nei
distretti o nelle case di comunità aperti tutti i giorni dalle 8
alle 24, almeno uno in ogni distretto sanitario, rafforzerà il
rapporto tra medico di famiglia e specialista con un'interazione
in tempo reale, inizierà a erogare servizi di diagnostica di
primo livello negli studi dei medici di medicina generale e
attiverà percorsi per la bassa complessità per ridurre i tempi
d'attesa nei pronto soccorso. Lo prevede l'accordo integrativo
sottoscritto dalla Regione Liguria con le associazioni dei
medici di base Fimmg e Smi.
"L'elemento cardine del processo è la più efficiente ed
efficace presa in carico del paziente. - spiega l'assessore
regionale alla Sanità Angelo Gratarola - Con l'accordo il medico
di famiglia potrà in caso di necessità avvalersi della
collaborazione di uno specialista operante nell'Asl di
riferimento, attraverso le formule della teleconsulenza e gli
strumenti che sono messi a disposizione dalla Regione con
apposite piattaforme".
"Il potenziamento del personale di studio, con le figure
delle segretarie e degli infermieri, unitamente alla possibilità
di effettuare diagnostica di primo livello in studio, come ecg e
spirometrie, e l'attivazione del teleconsulto con lo specialista
consentiranno di potenziare le capacità dei medici di famiglia
di rispondere ai bisogni clinici dei loro pazienti", evidenzia
il segretario genovese della Fimmg Andrea Carraro. "Una
razionalizzazione del rapporto tra medici del territorio e
medici specialisti e ospedalieri, con l'apertura al teleconsulto
e alla tele-visita", commenta il segretario ligure dello Smi
Daniele Gasparotti.
"Anche nell'ambito dei pronto soccorso - spiega il direttore
generale di Alisa Filippo Ansaldi - sono stati attivati percorsi
dedicati alla bassa complessità che migliorano l'efficienza del
sistema". Il trend della domanda sanitaria in Liguria e in
Italia è in forte aumento: nel 2024 gli accessi nei pronto
soccorso della Liguria sono aumentati del 5% rispetto al 2023.
"Nonostante ciò i segnali di warning sui tempi d'attesa del
sistema sono in contrazione", rimarca Ansaldi ricordando la
"capillarità del servizio, secondo Agenas l'1,27% della
popolazione ligure non può accedere a un pronto soccorso entro
30 minuti rispetto alla media nazionale del 2,58%".
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