Uno dei più aggressivi tumori
dei bambini, il neuroblastoma, è entrato nel mirino della
medicina di precisione grazie a 'Preme', il primo protocollo
italiano in questo settore basato sui dati genetici e promosso
da più centri. E' coordinato dall'Istituto Giannina Gaslini di
Genova con il gruppo di Mirco Ponzoni, responsabile del
laboratorio di Terapie sperimentali in oncologia, ed è
co-finanziato dallo stesso Gaslini, dalla Fondazione Italiana
per la Lotta al Neuroblastoma e associazione Open; vi partecipa
fra gli altri il Ceinge Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore
di Napoli con i gruppi diretti dai genetisti Mario Capasso e
Achille Iolascon, dell'Università Federico II di Napoli. I
campioni prelevati in più centri italiani da bambini colpiti da
questa forma di tumore vengono caratterizzati presso il Gaslini
e poi analizzati alla ricerca di mutazioni presso Ceinge e
Cibio; i dati sono poi utilizzati per sviluppare modelli
preclinici di neuroblastoma ancora al Gaslini. In questo modo si
ottiene l'identikit genetico del tumore e su questa base vengono
poi individuate le terapie che hanno le maggiori probabilità di
successo. Questo è possibile grazie alla collaborazione di
biologi, genetisti, clinici e bioinformatici, osservano i
responsabili dell'esecuzione del progetto Chiara Brignole e
Fabio Pastorino, entrambi del Gaslini.
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