Un 2023 ancora da record, al
massimo storico, dopo sette anni di espansione, anche se per il
2024 si prevede una "normalizzazione". La nautica tricolore
celebra ancora una crescita a due cifre con i dati presentati al
Salone Nautico internazionale, contenuti nel report annuale 'La
nautica in cifre log2'.
"I dati di consuntivo del 2023 sono ottimi, come industria
nautica italiana, quindi produzione di unità da diporto, di
accessori, equipaggiamenti e motori abbiamo raggiunto 8,3
miliardi di fatturato, il massimo storico, una crescita del
13,6%, che se confrontata con 10 anni fa è di tre volte e mezza.
Un risultato che si vede anche nei dati dell'export che a fine
2023 hanno superato i 4 miliardi di euro di esportazione di
unità da diporto in tutto il mondo" spiega Stefano Pagani
Isnardi, direttore ufficio studi di Confindustria nautica. "Il
2023 è l'ennesimo anno a doppia cifra - aggiunge - e
probabilmente anche l'ultimo dopo questa serie di crescita
incredibile. E' fisiologico che dopo tanti anni si arrivi a un
tetto e il 2024 sarà un anno di normalizzazione. Alcuni settori
come quello della nautica di lusso dei super yacht continuerà a
crescere ancora per i prossimi anni, gli ordini continuano ad
arrivare anche se con ritmi un po' inferiori ai picchi
post-covid. Quindi le barche dai 24 metri in su, continuano ad
andare molto bene. Per la piccola nautica, invece, stiamo
assistendo a una normalizzazione del settore in questo anno
nautico che si è concluso a fine agosto Significa che ci sono
segmentazioni di mercato a livello di modelli e di dimensioni
che soffrono un po' di più, perché in alcune aree di vendita c'è
magari un po' di ingolfamento degli stock degli anni precedenti.
Però siamo certi che con questi saloni autunnali saranno dei
punti di ripartenza in cui si capirà come ci piazzeremo per la
prossima stagione".
La situazione geopolitica non aiuta "perché moltissimi
mercati, soprattutto quello americano e quello Nord europeo,
sono molto sensibili alla fiducia dei consumatori e alle
questioni geopolitiche - sottolinea ancora Pagani Isnardi -. Ma
quello che è un po' la fortuna del nostro settore è che
esportiamo davvero in tutto il mondo, la nostra produzione di
barche viene esportata per il 90%, quindi quando c'è un mercato
che funziona meno bene ce n'è comunque un altro che fa un po' da
recovery". Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di
export della nautica italiana per importanza, in continua
crescita. "Negli ultimi anni - conclude - siamo riusciti a
consolidare il nostro posizionamento anche per il prodotto alto
di gamma che negli Stati Uniti negli ultimi anni era un po'
scomparso".
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