"Io sono un candidato civico, non
ho mai avuto nessuna tessera nella mia vita, sono i partiti che
vengono a seguire la nostra visione, non è il contrario. Ho
avuto la chiamata dalla premier non dal leder di un partito e
siccome sono istituzionale quando chiama la presidente del
Consiglio mi sembra che si debba dire sempre di sì". Il sindaco
di Genova Marco Bucci, candidato per il centrodestra alla
presidenza della Regione Liguria risponde così alla senatrice
Raffaella Paita di Italia Viva che ha affermato che essendo
candidato da Giorgia Meloni non può considerarsi civico. "Se
qualcuno vuole andare a frugare le mie tasche per vedere se ho
qualche tessera di partito lo faccia pure, ma non ce le ho le
tessere dei partiti e soprattutto continuo a pensare che siamo
civici, lavoriamo per i cittadini e, soprattutto, facciamo in
modo che i partiti accettino la nostra visione i nostri progetti
e soprattutto quella che è la strategia con cui vogliamo portare
avanti i risultati. Sette anni di Genova l'hanno dimostrato".
Bucci ha voluto ricordare una chiamata analoga, quella del
settembre 2018 con il presidente Conte. "Mi avevano chiesto di
fare il commissario per il Ponte cosa che nessuno voleva fare -
ha ricordato -. Bisognava prendersi una responsabilità enorme,
ci ho messo mezz'ora perché ho pensato che se avessi detto di
no, i cittadini non avrebbero più guardato in faccia, e allora
ho detto sì, lo faccio. In questo caso è stata esattamente la
stessa cosa quando chiama il presidente del Consiglio se sei una
persona istituzionale non puoi dirgli no".
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