Se Silvio Berlusconi, in occasione
del funerale di Raimondo Vianello, gli disse "quando ti vedo in
televisione, mi sento a casa", il premio Festival della
Comunicazione Gerry Scotti se lo merita tutto. È lui che lo
racconta in un incontro stimolato dalle domande di David Parenzo
partendo dal suo libro "Che cosa vi siete persi", in cui Scotti
ha raccontato aneddoti e curiosità dei suoi 41 anni in
televisione.
La motivazione del premio la legge il direttore del Festival
Danco Singer: "Per il giusto equilibrio tra competenza
professionale e spontanea cordialità che ha contraddistinto la
sua intramontabile carriera che ha attraversato media, format,
ruoli sempre diversi; per la sua capacità di adattarsi a
contesti, modi e formule comunicative sempre nuove senza
dimenticare mai di osare per la strada della sperimentazione".
La consegna al termine dei quattro giorni di eventi
organizzati a Camogli da Frame e comune in collaborazione con
decine di partners. 100 eventi, 160 ospiti, 45 mila presenze
agli incontri, una cinquantina i volontari impegnati e il tema
"Speranze" affrontato in varie sfaccettature.
"Avevo una carriera avviata in una importante agenzia di
pubblicità e dovevo partire per gli Stati Uniti quando Claudio
Cecchetto mi chiamò e mi chiese di creare Radio Deejay. Il passo
successivo fu quello di Deejay Television e da allora non mi
sono più fermato" ha ricordato Scotti.
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