(di Chiara Venuto)
Il teatro canzone di Giorgio Gaber e
Sandro Luporini torna a vivere grazie a Gian Piero Alloisio,
loro storico collaboratore. E trova anche uno spazio nella
modernità, uscendo dalla discografia tradizionale (che, in
realtà, non era mai stata il suo luogo) e trasformandosi in un
podcast. Il cantautore, che nella sua carriera ha lavorato anche
con Guccini, Jannacci, Finardi, Morandi e Ombretta Colli, da
anni porta in scena spettacoli in tutta Italia, senza mai
smettere di sperimentare. Ed è in questa stessa logica
esploratrice che, a più di un anno dalla sua messa in scena il 3
e il 4 marzo 2023, potrà presto essere ascoltata online 'Questa
meravigliosa vita d'artisti', la rappresentazione di Alloisio al
Teatro della Tosse di Genova in ricordo della sorella Roberta,
cantante di musica etnica scomparsa nel 2017. Opera in cui
racconta la storia della propria vita tra monologhi e canzoni,
queste ultime tutte inedite ad eccezione de Il dilemma, che
comunque Gaber aveva affidato ad Alloisio nel 1981.
"Roberta, dopo aver fatto cose eccezionali, poco remunerate
ma di grande spessore culturale, non solo in Italia, ogni tanto
si sedeva da qualche parte, stanchissima, e con una certa ironia
sospirava: 'Ah, questa meravigliosa vita d'artisti!'", racconta
all'ANSA Alloisio. Ed è con questo stesso modo di essere che il
cantautore e drammaturgo si approccia al racconto della propria
esistenza. "Tutte le cose di cui parlo, anche quelle più assurde
o drammatiche, sono vere - riflette - quindi potrebbero
benissimo essere inventate", ed è forse per questo che lo
spettacolo funziona.
La scelta del podcast, la cui prima puntata sarà pubblicata
il 30 settembre al ritmo di due episodi a settimana fino al 15
ottobre, non è un caso. "Le piattaforme della discografia non
sono adatte alla formula del teatro canzone - spiega Alloisio -
è un genere non-genere, non c'è una dicitura specifica per
depositarlo in Siae. Anche Gaber e Luporini depositavano i
copioni usando un escamotage, le loro venivano trattate come
musiche di scena". Questo mancato riconoscimento da parte del
sistema, però, non turba molto il cantautore, che piuttosto
cerca di trovare una formula nuova per rendere omaggio ai suoi
colleghi. "Ho fatto parte per quasi 15 anni di un gruppo, quello
con Gaber e Luporini, e mi sembrava avaro non fare qualcosa che
parlasse di quel mondo lì - racconta -. Ho qualcosa da dire
anch'io. Giorgio (Gaber, ndr) mi ha insegnato a essere
indipendente, guadagnando facendo cose belle senza scendere a
patti con nessuno".
Chi si mette le cuffie e ascolta 'Questa meravigliosa vita
d'artisti', però, non deve aspettarsi il 'Signor G'. "Io parlo
del mio mondo - racconta Alloisio - della mia esperienza di
periferia, lo faccio con una musica contemporanea, che non è da
cantautorato anni '70", ma che include anche influenze jazz e di
elettronica. Durante lo spettacolo si sente anche la
registrazione di Roberta Alloisio che canta 'Barbon' di Vittorio
De Scalzi, forse uno dei momenti più toccanti. "Sarà come essere
in sala, non abbiamo tagliato nemmeno i colpi di tosse", ride.
Così il teatro canzone torna in vita perché il genere viene
portato di nuovo in scena, ma non solo. Diventa accessibile a
tutti, anche alle nuove generazioni. Una sensibilità, quella
verso i giovani, che è propria di Alloisio, da anni direttore
artistico di 'Genova per voi', primo concorso per autori di
canzoni in Italia. "Nel 2013 il comune di Genova mi chiese di
inventarmi qualcosa per ricollegare la cultura musicale
cittadina a quella di oggi - ricorda - vedevo i talent in tv e
notavo che tutti facevano cover. Allora decisi di fondare questo
contest, il cui premio finale è un contratto con Universal". E
da cui sono uscite firme come Federica Abbate, l'autrice
italiana più venduta di sempre, Willie Peyote, Alessandro La
Cava e Emanuele Dabbono.
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