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In evidenza
In evidenza
In collaborazione con Università degli Studi Roma Tre
Il corso di laurea in Scienze e
Culture Enogastronomiche (Sceg) del Dipartimento di Scienze
dell'Università degli Studi Roma Tre propone il seminario "Carne
Coltivata. Tra incertezze ed opportunità", che si è tenuto ieri
dalle 14:30 alle 16:30 presso l'Aula 4 del Dipartimento di
Scienze (Viale G. Marconi n. 446).
La ricerca sulle fonti proteiche alimentari alternative a
quelle tradizionali è importante per la salute e per l'ambiente
ed interessa, in modo trasversale, tutti gli ambiti della
società civile.
La carne coltivata può essere un nuovo alimento proteico,
prodotto a partire da cellule e/o tessuti animali. La ricerca e
la produzione di carne coltivata sono in fortissima crescita nel
mondo, con 180 startup attive, per un valore di oltre 2 miliardi
e mezzo di dollari. Come per ogni nuova tecnologia, il dibattito
sulla sua produzione e sul suo consumo è molto vivace ed è
esteso a livello internazionale.
Mentre alcuni governi sostengono questo nuovo alimento,
altri sono apertamente contrari. In Florida, un disegno di legge
del Senato ne vieta dal primo maggio produzione, vendita,
detenzione o distribuzione. In Italia, una legge del 1°
dicembre, vieta la produzione e la commercializzazione di carne
coltivata, ma tale legge è stata recentemente bloccata dalla
Commissione europea, per un errore procedurale. Ciò ha
nuovamente acceso il dibattito su questo tema nel nostro Paese.
"È noto che il nostro futuro come homo sapiens è legato al
benessere dell'intero pianeta - spiega la prof.ssa Livia Leoni,
coordinatrice del corso di laurea in Scienze e Culture
Enogastronomiche - l'aumento progressivo della popolazione
mondiale ci impone di trovare soluzioni per ottimizzare lo
sfruttamento dei suoli agricoli pur garantendo un'adeguata
alimentazione a tutti, come richiesto anche dall'Agenda 2030
dell'Onu. La ricerca sulla carne coltivata deve essere
sostenuta, come tutte le ricerche che possano offrire soluzioni
per garantire un futuro all'umanità. È importante che si
affrontino questi argomenti con la dovuta prudenza e con rigore
scientifico, imparando a distinguere i fatti dalle fake news".
In collaborazione con Università degli Studi Roma Tre
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