"Nonostante gli ultimi dati
evidenzino alcuni recuperi di efficienza rispetto ai tempi della
sanità, il problema delle liste d'attesa resta ancora
irrisolto". Lo scrive in una nota la Cisl Fvg che attiva, a
livello sperimentale intanto a Udine, un servizio per far
rispettare dalle aziende sanitarie la congruenza tra tempi
d'attesa e le indicazioni delle impegnative. E' un servizio
gestito da Adiconsum che, per conto dell'utente, sollecita
l'azienda sanitaria del Friuli centrale a osservare le
prescrizioni, "ottenendo l'appuntamento entro il termine
indicato dal medico di base, o il riconoscimento delle spese o
oneri sostenuti per la prestazione sanitaria in altra
struttura".
Per la Cisl Fvg, Renata Della Ricca precisa che l'iniziativa
"mira a far rispettare il diritto fondamentale dei cittadini
alla salute e l'osservanza di un obbligo saltato, con la
conseguenza di liste d'attesa inaccettabili e personale oberato
e stanco". La Cisl si dichiara nella nota a favore di "misure
messe in campo dalla Regione, come l'estensione delle fasce
orarie e delle giornate, a partire dal sabato, per alcune
prestazioni ed esami diagnostici", anche se "ancora troppo
circoscritte e non risolutive". "Quello che chiediamo - incalza
Della Ricca - è che l'estensione delle fasce orarie e del
sabato, oggi messe al via solo per l'AsuFC, sia ampliata ad
altre Aziende, con relativa copertura salariale del personale.
Attività aggiuntive svolte su base volontaria", precisa.
Occorre, inoltre, "tenere maggiormente in considerazione anche i
bisogni della popolazione più fragile, a partire dagli anziani,
che nei prossimi cinque anni aumenteranno di 33mila unità e che
già oggi stanno rinunciando alle cure".
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