Nel 1930 con il film L'angelo
azzurro nacque il sodalizio artistico tra un grande regista,
Josef von Sternberg, e quella che diventerà una stella che non
conoscerà declino, Marlene Dietrich: L'angelo azzurro torna
nelle sale italiane dal 3 marzo, distribuito dalla Cineteca di
Bologna con il suo progetto Il Cinema Ritrovato, nel restauro
realizzato da Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung.
Capolavoro indiscusso del primo cinema sonoro tedesco,
L'angelo azzurro lanciò un nuovo mito femminile che avrebbe
influenzato la storia, non solo del cinema. L'ambigua, sensuale,
cinica cantante di cabaret Lola Lola è un personaggio iconico,
il primo che Marlene Dietrich interpretò diretta da Joseph von
Sternberg, il regista che ne plasmò l'immagine di donna fatale,
libera ed emancipata, capace di sfidare e modificare le norme
della società.
"Il film segna l'inizio della carriera internazionale di
Marlene Dietrich - ricorda Kristina Jaspers della Murnau
Stiftung - Il ruolo di Lola Lola modellò la sua immagine di
femme fatale, alla quale le fu poi difficile sottrarsi. Il film,
realizzato nei primi anni del sonoro, sfruttò il talento canoro
di Dietrich. I testi delle canzoni del compositore Friedrich
Hollaender da lei interpretate ("Io sono dalla testa ai piedi /
Fatta per l'amore / Questo è il mio mondo / E nient'altro / Che
devo fare? / Sono fatta così") furono visti come l'espressione
di una sessualità sicura di sé".
La prima del film si tenne l'1 aprile 1930 a Berlino. Quello
stesso giorno Dietrich e Sternberg partirono alla volta di
Hollywood per iniziare le riprese di Marocco. Avrebbero girato
insieme sette film, intrattenendo durante quel periodo una
relazione fatta di alti e bassi.
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