Un'esposizione inedita al museo
Renato Brozzi di Traversetolo (Parma) affronta per la prima
volta lo studio sistematico di Mario Minari (1894-1962), artista
ancora troppo poco conosciuto. La mostra, promossa dal Comune e
ideata e organizzata da Anna Mavilla, curatrice onoraria del
museo, è in programma dal 9 novembre al 30 marzo e presenta
circa 170 opere di Minari tra oggetti decorativi, piatti,
calchi, utensili liturgici e sbalzi a soggetto sacro, oltre a
una scelta di studi e disegni preparatori. Minari non pensò mai
a inserirsi in correnti programmatiche: non si dava pensiero
dell'attualità, ma traduceva l'interesse per la natura, per i
singoli animali e per i bassorilievi dei grandi maestri del
Quattrocento toscano in immagini mimetiche di sorprendente
qualità decorativa.
L'esposizione è divisa in due sezioni, in cui l'opera di
Minari è rappresentata in un allestimento tematico di pezzi in
gran parte inediti, seguendo i diversi filoni che scandiscono la
produzione dell'artista: oggetti decorativi a soggetto zoomorfo
o floreale e piatti in rame stampato e cesellato a motivi
animalier, corredati dai rispettivi stampi in bronzo con
orecchie filettate per il fissaggio della lastra; disegni
preparatori alle creazioni a sbalzo; utensili liturgici; calchi
in rame stampato e sbalzi cesellati ispirati a celebri rilievi
di soggetto sacro, opera dei maggiori artisti del Rinascimento
toscano. Il catalogo, curato da Anna Mavilla, è l'occasione per
indagare la figura e la produzione di Mario Minari
ripercorrendone i primi quarant'anni di attività fra Roma,
Parma, Bannone e Vairo, e ricostruendo gli altri 22 che visse in
volontario isolamento nel borgo appenninico di Vairo di
Palanzano.
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