Nell'ormai lontano 1987 il
compositore Adriano Guarnieri si ispirò a Pier Paolo Pasolini e
in particolare alla sua "Religione del mio tempo" per l'opera
Trionfo della Notte: partendo proprio da lì, da quei testi e da
"Quare tristis" di Giovanni Raboni, oltre che da frammenti
biblici, il settantasettenne maestro mantovano (ma bolognese di
adozione) ha realizzato il suo nuovo requiem "A loro, nel gelido
crepuscolo dell'aurora" dedicandolo alle vittime dell'eccidio di
Monte Sole.
Nell'ottantesimo anniversario di quella che è conosciuta
anche come Strage di Marzabotto, il Comune e il Teatro Comunale
di Bologna offrono alla cittadinanza un concerto commemorativo
dello sterminio nazifascista, avvenuto nell'autunno del 1944,
proponendo la prima esecuzione assoluta, il 25 ottobre alle
20.30 all'Auditorium Manzoni, del brano di Guarnieri. Tonino
Battista salirà sul podio dell'Orchestra e del Coro del Comunale
(preparato da Gea Garatti Ansini) con i solisti Livia Rado e
Patricia Fodor (soprani), Aloisa Aisemberg (contralto) e
Marcello Nardis (tenore). Guarnieri visitò otto anni fa
Marzabotto e Monte Sole insieme a uno degli ultimi testimoni
della strage: "Al termine del percorso mi fermai e, ancora
scosso dall'emozione, promisi a me stesso che avrei parlato di
quei nomi, di quelle persone, di quegli innocenti. Avvenne una
specie di colloquio interiore tra me e loro. L'idea del Requiem
è nata così, come un'autocommissione", spiega il compositore,
uno dei massimi tra i contemporanei. Per tre anni Guarnieri ha
lavorato alla stesura dell'imponente pagina, per proporzioni e
organico dispiegato: "l'opera si discosta dalla tipica struttura
in nove parti del Requiem tradizionale con le trombe, che
suoneranno dai due lati della sala, a rappresentare il simbolo
del giudizio universale, mentre la linea melodica continua
tenuta dai violoncelli rappresenta il lamento funebre".
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