/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Giovanni Scifoni racconta San Francesco al Duse di Bologna

Giovanni Scifoni racconta San Francesco al Duse di Bologna

20 ottobre con le laudi medievali suonate su strumenti antichi

BOLOGNA, 18 ottobre 2024, 12:43

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo il successo della scorsa stagione, Giovanni Scifoni torna al Teatro Duse di Bologna con "Fra' - San Francesco, la superstar del Medioevo", un monologo in scena il 20 ottobre alle 16, per la regia di Francesco Brandi e con le laudi medievali e gli strumenti antichi di Luciano di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli.
    Al centro dello spettacolo c'è l'enorme potere persuasivo che genera ancora oggi la figura pop di Francesco. In scena, dunque, la vita del poverello di Assisi e il suo sforzo ossessivo di raccontare il mistero di Dio in ogni forma, fino al logoramento fisico che lo porterà alla morte. Dalla predica ai porci fino alla composizione del cantico delle creature, il primo componimento lirico in volgare italiano della storia, Francesco canta la bellezza di frate sole dal buio della sua cella, cieco e devastato dalla malattia. "Nessuno nella storia - dice Scifoni - ha raccontato Dio con tanta geniale creatività. Francesco sapeva incantare il pubblico, folle sterminate, sapeva far ridere, piangere, sapeva cantare e ballare. Il vero problema con cui mi sono dovuto scontrare preparando questo spettacolo è che Francesco era un attore molto più bravo di me". E poi il gran finale, la morte, il rapporto di fratellanza, quasi d'amore carnale che Francesco aveva con 'Sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare'. "E neanche il pubblico potrà scappare da questo finale, incatenati alle poltrone del teatro - conclude l'attore - saranno costretti anche loro ad affrontare il vero, l'ultimo, grande tabù della nostra contemporaneità: non siamo immortali".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza