BOLOGNA, 09 SET - "Servono ancora risposte che devono arrivare in tempi brevi nella logica della tenuta occupazionale. Servono tempi brevi, da parte di tutti gli attori dentro questa vertenza, per non perdere le professionalità". A dirlo è Stefania Pisani, della Filctem Cgil, in una conferenza stampa nei locali dello stabilimento La Perla di Bologna. È il primo incontro in azienda, da quando è esplosa la crisi del gruppo e sono partite le procedure di liquidazione e amministrazione straordinaria. L'incontro coi giornalisti arriva una settimana dopo la ripresa, con 28 dipendenti, dell'attività produttiva, e precede di qualche minuto l'assemblea sindacale in sala mensa.
"Fare un'assemblea sindacale qui non era assolutamente scontato sei mesi fa, ma neanche tre - sottolinea Pisani - Siamo a metà del percorso. Siamo in azienda, hanno ripreso le lavorazioni, si stanno trovando accordi". Il riferimento è all'intesa trovata dalle procedure italiane e da quella inglese sulla produzione e commercializzazione, propedeutico a un protocollo più di ampio respiro per definire perimetro e modalità di vendita. "Ancora non abbiamo i testi per fare una valutazione compiuta degli accordi", mette le mani avanti Pisani, ricordando che "il ministero si è fatto garante di un progetto che eviti lo spezzatino aziendale" che "sarebbe la fine di questo gruppo".
Mariangela Occhiali, della Uiltec, ricorda: "Siamo stati un anno e mezzo in ostaggio di uno pseudo-imprenditore (Lars Windhorst del fondo Tennor, ndr). Non iniettava nessun tipo di finanza per il progetto La Perla. Queste lavoratrici si sono dovute inventare per un anno le produzioni, non avevano il materiale, i gancetti e le spalline per i capi da produrre". Ora ci sono "quasi 300 dipendenti ancora legate a questa azienda, anche dopo un anno di inattività". Poi un messaggio ai possibili acquirenti: "Se qualche imprenditore ci ascolta, questa azienda ha una proiezione futura di sviluppo e non di riduzione di personale". Gli interessamenti sul tavolo dei commissari sono una decina. I nomi sono riservati: "Ma dicono che ci siano anche imprenditori del settore, italiani ed esteri", auspica Pisani.
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