Con 23.713 euro di reddito
imponibile medio pro capite nel 2022, l'Emilia-Romagna si è
confermata al terzo posto tra le regioni italiane, dopo
Lombardia e Provincia Autonoma di Bolzano, secondo i dati delle
dichiarazioni dei redditi presentate nel 2023 e pubblicati dal
Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia. Su
questi numeri si basa l'analisi di Ires, Istituto ricerche
economiche sociali della Cgil Emilia-Romagna a cura del
presidente Giuliano Guietti.
La crescita rispetto all'anno precedente è pari al 4,3%,
inferiore alla crescita media nazionale del 4,9%. L'aumento dei
redditi secondo Ires "nasconde un loro calo sostanziale, che
riguarda in modo particolare i redditi da lavoro dipendente e da
pensione", a causa "dell'andamento dell'inflazione nel corso di
quell'anno che ha registrato una crescita molto superiore, quasi
doppia, essendosi attestata all' 8,1%". Le province "più ricche"
dell'Emilia-Romagna sono Bologna con 25.729 euro di reddito
medio annuo pro capite, Parma con 25.367, leggermente staccata
Modena con 24.543 che ha avuto la crescita maggiore in dieci
anni (+20,5%). A seguire, Reggio Emilia, Piacenza, Ravenna,
Forlì-Cesena, Ferrara. La media dei redditi più bassa invece si
registra nella provincia di Rimini: 19.611. Guardando ai Comuni
capoluogo l'andamento rispecchia tendenzialmente quello delle
province, anche se il primato spetta al Comune di Parma (27.759)
che supera Bologna (27.626), Modena al terzo posto (27.423),
fanalino di coda ancora Rimini (20.260). In assoluto però i
comuni con redditi medi più elevati sono Albinea (Reggio Emilia)
con 33.174, Gazzola (Piacenza) con 30.371 e San Lazzaro di
Savena (Bologna) con 28.963. I meno ricchi a Zerba (Piacenza),
Casteldelci (Rimini) e Goro (Ferrara).
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