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I disegni dei maestri del '900, da Picasso a Mirò

I disegni dei maestri del '900, da Picasso a Mirò

a Padova da raccolta Museo Grenoble, 130 opere e 47 artisti

PADOVA, 05 ottobre 2024, 13:11

Redazione ANSA

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(di Roberto Nardi) Sessant'anni di storia e dei linguaggi dell'arte, dagli inizi del secolo fino ai primi anni Sessanta con Parigi come catalizzatore, raccontati attraverso un supporto fragile, esposto con parsimonia per preservarlo dai rischi della luce, il disegno. Un viaggio dal post-impressionismo di Signac al pulviscolo di segni di Michaux, all'astrattismo di Tobey, le composizioni di Van Velde, passando per Matisse, Picasso, per gli esponenti delle avanguardie, dal cubismo al surrealismo, che hanno segnato l'attività artistica nella prima metà del secolo scorso.
    E' la proposta della Fondazione Bano, con la mostra "Matisse Picasso Modigliani Mirò. Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble", a cura di Guy Tosatto, in programma fino al 12 gennaio prossimo a Palazzo Zabarella, a Padova.
    L'esposizione, definita "coraggiosa sperimentale, innovativa" proprio per la scelta di presentare lavori su carta, che di solito nei musei e collezioni hanno uno status speciale per la loro fragilità alla luce, è nata dalla collaborazione tra la Fondazione e il Museo francese, con il patrocinio dei comuni di Padova e Grenoble.
    Il percorso della mostra, articolato in cinque sezioni con più di 130 opere realizzate da 47 artisti che hanno sviluppato e usato tecniche diverse. è aperto da una serie di acquarelli e matite colorate, datate tra il 1905 e il 1935, fatti da Signac su fogli, su lettere indirizzate a Georgette Agutte e Marcel Sembat, posti accanto a Bonnard, Vuillard - una cui gouache "Donna con corpetto Blu", del 1915 è stata scelta come immagine guida dell'esposizione - Rouault, Kupka. La prima sezione, però, è dominata da Matisse - "una mostra nella mostra" è stato detto dagli organizzatori - con oltre una trentina di lavori: disegni a matita, a penna, a carboncino - come "La danza" del 1910, vicina ai dipinti ora a New York e a San Pietroburgo - fino alla serie "Jazz" eseguita con collage e ritagli, pubblicata in un libro nel 1947. "Il mio disegno - diceva Matisse - è la traduzione diretta e più pura delle mie emozioni".
    Anche Picasso, dominus dell'esposizione riservata al cubismo con Leger, Sonia e Robert Delaunay, Gris - dell'andaluso anche un "Ritratto di Olga", la prima moglie, del 1921 e tre "Donna con cappello" realizzato lo stesso giorno, il 12 aprile 1945 - dava particolare importanza al disegno tanto da arrivare a dire: "ho imparato a dipingere come Raffaello, adesso devo imparare a disegnare come un bambino".
    La terza sezione è dedicata al Dada e al surrealismo - da Picabia ad Arp, Cocteau, Mirò, Chagall, Masson e altri - mentre la quarta a quel tratto figurativo, a quella sorta di "ritorno all'ordine", che mai è scomparso nella storia artistica del Novecento, dove compaiono tre ritratti d'uomo di Modigliani, tra il 1915 e il 1920 circa, i nudi di Maillol, Dafy, Derain, Artaud, Balthus e il fratello Pierre Klossowski. A chiudere l'astrazione, negli anni a cavallo della Seconda Guera Mondiale; accanto a Tobey, Calder, Chillada, un collage del 1956 di Alberto Magnelli. (ANSA)

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