'Ninfee', 'Glicini', 'Ritratto di
Michel Monet con berretto a pompon', 'Il treno nella neve. La
locomotiva' sono alcuni dei capolavori di Claude Monet, padre
dell'Impressionismo, in mostra dal 9 marzo al 14 luglio al
Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova. Per celebrare i
150 anni della nascita dell'Impressionismo, la corrente
artistica più amata dal grande pubblico, e omaggiare il suo
fondatore, Claude Monet, Padova e Arthemisia presentano
l'esposizione 'Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di
Parigi', che raccoglie oltre 50 capolavori, eccezionalmente
prestati dal museo parigino che custodisce la più grande e
importante collezione di dipinti dell'artista francese, frutto
della generosa donazione fatta dal figlio Michel nel 1966. In
mostra nelle splendide sale del Centro padovano tanti contenuti,
video, testimonianze, atmosfere magiche e le tele più famose,
quelle a cui l'artista teneva maggiormente e che ha conservato
gelosamente nella sua casa di Giverny fino alla morte. E così la
mostra, curata da Sylvie Carlier, Marianne Mathieu e Aurélie
Gavoille, si trasforma in un viaggio nel mondo più intimo di
Monet, nella sua casa, nei suoi sentimenti, nella sua anima. Le
opere esposte sono suddivise in 6 diverse sezioni; la prima -
'Le origini del Musée Marmottan Monet: dall'impero
all'impressionismo - riguarda la nascita del museo parigino
depositario della prima collezione al mondo di opere di Monet
grazie al lascito del figlio più giovane, Michel Monet, che
oltre al busto di Monet di Paulin aggiunse alle collezioni un
centinaio di dipinti del padre, dagli esordi fino all'ultimo
periodo. Quaranta di loro costituiscono il nucleo della mostra
di Padova. La seconda sezione - 'La luce impressionista' -
illustra il momento in cui Monet si dedicò a catturare le
variazioni luminose e le impressioni cromatiche dei luoghi che
guardava attraverso la luce. 'Il Plein Air' è il titolo della
terza sezione che mostra come, costretto a spostarsi con il
materiale, l'artista sceglieva tele di piccolo formato facili da
trasportare. Doveva anche dipingere velocemente, per catturare
ciò che vedeva all'istante. E' il periodo dei paesaggi marini e
delle scene di vita familiare, come il ritratto abbozzato della
moglie Camille. La quarta sezione - 'Il giardino di Monet a
Giverny. Oltre l'impressionismo' - riguarda il 1883, anno in cui
il pittore si stabilì a Giverny, dove affinò la sua visione e lo
studio della natura dipingendo ogni aspetto delle piante e dei
fiori che lo circondavano. Le 'Grandi decorazioni' è il titolo
della quinta sezione, dal 1914 fino alla sua morte nel 1926,
quando Monet raffigurò il suo giardino acquatico a Giverny in
125 pannelli di grande formato, eliminando prospettiva e spazio
e immergendo lo spettatore in una distesa d'acqua trasformata in
uno specchio. L'ultima sezione - 'L'astrazione in questione' -
racconta del problema di vista di Monet che alterava la sua
percezione dei colori. In questo periodo la tavolozza si riduce
e la pittura forma diventa indecifrabile. Sono i dipinti da
cavalletto, senza precedenti nella carriera di Monet, che hanno
lasciato un segno profondo nei pittori astratti della seconda
metà del XX secolo.
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