A partire dal 21 novembre il
percorso di visita alle "Vatican Chapels" della Fondazione Cini,
sull'isola di san Giorgio a Venezia, includerà una tappa
dedicata a una pianta di Ginkgo biloba, nata da uno dei semi
dell'albero sopravvissuto alla Bomba Atomica di Hiroshima.
L'esemplare è stato donato alla Cini dall'associazione "Green
Legacy Hiroshima", in collaborazione con Mondo senza Guerre e
senza Violenza e Pefc Italia. Il progetto nasce da una
collaborazione tra Fondazione Giorgio Cini ed M9-Museo del '900
di Mestre, come riflessione sulla forza della natura e
l'importanza della pace.
Green Legacy Hiroshima è un'associazione di volontariato nata
nel 2011 con l'obiettivo di portare nel mondo gli alberi che
sono sopravvissuti alla bomba atomica. Fino ad oggi ha
distribuito le piantine derivate dai semi degli alberi
sopravvissuti alle radiazioni in quaranta nazioni nel mondo.
L'albero di Ginkgo è da sempre coltivato nei templi giapponesi e
venerato come sacro, in quanto ritenuto capace di proteggere
dagli spiriti maligni e simbolo di immutabilità; dopo la
devastazione portata nel 1945 dalla bomba atomica ha dimostrato
la sua capacità di resistere alle mutazioni genetiche in caso di
esposizione alle radiazioni nucleari.
La piantina oggi presente nel bosco dell'Isola di San Giorgio
Maggiore deriva da un seme dell'albero di Gingko del Tempio di
Hosembo a Teramachi. La piantina è arrivata alla Cini grazie a
M9-Museo del '900 che lo ha ricevuto in dono da Pefc Italia e
Mondo senza Guerre e senza Violenza per Ghl. Renata Codello,
segretario generale della Fondazione. l'ha collocata in una
delle 10 Cappelle Vaticane, progettate da altrettanti architetti
in occasione della Biennale Architettura del 2018, in
coincidenza tra la Festa della Madonna della Salute e la
Giornata Nazionale degli Alberi.
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