(di Stefano Ambu)
Mille anni di storia misteriosi.
Almeno per i libri che in Italia hanno formato decine di
generazioni di studenti: per molto tempo zero o poche tracce di
civiltà nuragica nelle lezioni in classe dei maestri e dei
professori. Sui testi pure, al massimo un piccolo paragrafo.
Nuraghi e pozzi sacri però piacciono e incuriosiscono sempre di
più: a Parigi, davanti a una platea di 200 tra esperti,
rappresentanti delle istituzioni e media, sarà presentato lunedì
un documentario che invita a rileggere la Sardegna e il
Mediterraneo durante l'età del bronzo e del ferro , tra il 1800
e l'800 a.C., sulla base delle nuove tecnologie, dei nuovi scavi
e delle nuove impostazioni delle ricerche.
Il lavoro "Sardegna, il mistero della civiltà dei Nuraghi",
realizzato dal gruppo audiovisivo Gedeon, sarà trasmesso poi
sabato 19 alle 20.50 sul canale televisivo franco-tedesca Arte,
molto seguito dagli appassionati di cultura in entrambi i Paesi.
Per la Sardegna i classici due piccioni con una fava:
dall'Europa potrebbero ripartire dibattito e interrogativi sulla
scomparsa "culturale" di una civiltà millenaria come quella dei
nuraghi . E poi c'è l'inevitabile indotto turistico: sarà uno
spot archeologico che può creare nuovi fan dell'Isola.
"Lo scopo è quello di far conoscere una civiltà millenaria
che stranamente è poco conosciuta, mentre è quello che chiamiamo
in archeologia un unicum: ha una storia veramente unica - spiega
all'ANSA Isabelle Catteddu, famiglia sarda originaria di
Cuglieri, nell'Oristanese, consulente scientifica, archeologa
che vive e lavora in Francia, all'Inrap -. Oggi, con i nuovi
mezzi scientifici, possiamo capire meglio l'evoluzione di questa
civiltà. È molto importante fornire questi ultimi risultati
perché il discorso, a proposito della Sardegna nuragica, è anche
occupato da quella che chiamiamo fantarcheologia. Leggende e
favole ce ne sono sempre a proposito delle civiltà del passato,
però ci sono tanti nuovi risultati scientifici da condividere
con tutta la comunità in Italia e fuori".
"Questo documentario - sottolinea l'esperta - permetterà una
nuova lettura didattica grazie al lavoro e alle testimonianze
dei miei colleghi archeologi che scavano e studiano i siti
nuragici. In Sardegna i nuraghi fanno parte del paesaggio. Ma
poca gente può spiegare cosa è successo. E quello che mi
dispiace di più è vedere che questa civiltà è poco studiata a
scuola". Nuovi approcci: "Secondo me un lavoro eccezionale è
stato fatto da Mauro Perra, nel Nuraghe Arrubiu, a Orroli.
Perché lui lavora in un modo interdisciplinare. Significa che va
a cercare 'dietro il nuraghe' e studia anche il territorio.
Lavora con specialisti delle scienze paleoambientali e dunque
prova a far parlare anche i campioni di terra, pollini, grani,
carboni e riesce a ricostruire e a capire come cambia l'ambiente
intorno al nuraghe. Poi con le datazioni possiamo vedere le
trasformazioni, le crisi ambientali ed economiche. È un lavoro
che incrocia diverse scienze e in questo modo si può far parlare
anche i reperti quasi 'invisibili'".
"Dunque - chiarisce Catteddu - è un modo che chiaramente ci
aiuterà a capire questa civiltà. Perché scavare tutti i nuraghi
è impossibile, sono quasi 8.000 ancora in piedi, a cui vanno
aggiunti centinaia di altri monumenti, anche se non sono tutti
conservati benissimo - ammette - Con i droni e gli scanner
possiamo 'attraversare' i muri e capire meglio la costruzione: è
importante capire come è stato fatto un nuraghe. Ma la domanda
sarebbe anche: perché sono stati costruiti tutti questi nuraghi?
Nuove domande, ma anche tanti misteri, per questo nel
documentario parliamo di mistero della civiltà nuragica. C'è un
potenziale immenso, anche se i risultati sono già numerosi. Oggi
i mezzi scientifici possono aiutarci ad andare ancora più veloci
e più avanti. Ogni scavo ci porta nuovi dati entusiasmanti come
dimostra il lavoro molto preciso di Alessandro Usai a Mont'e
Prama".
A ottobre in Francia è uscito un dossier speciale sulla
civiltà nuragica nella rivista Archeologia, aperta al grande
pubblico. "Ora - conclude l'archeologa - facciamo conoscere una
rilettura di questa civiltà alla luce dei nuovi risultati e
delle nuove tecnologie".
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