Cala Goloritzè, Cala Luna, La
Pelosa, Su Giudeu, Budelli. È un elenco davvero molto parziale
delle perle per cui la Sardegna vale un viaggio. Quelle per cui
l'Isola è sempre nei piani alti delle classifiche delle spiagge
più belle del mondo. Ma c'è molto di più. "Chi conosce la nostra
terra, sa che sul mare siamo imbattibili ma abbiamo davvero
molto più da offrire come enogastronomia, cultura e archeologia,
grandi eventi musicali, turismo lento ed esperienziale, borghi,
tradizioni, spiritualità, lusso, campeggi" dice l'assessore
regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Franco
Cuccureddu, nel suo stand al Ttg Travel Experience di Rimini.
"Alle fiere internazionali - continua - ci mettono sempre
accanto a Maldive, Seychelles, Mauritius, Polinesia francese,
perché ci vedono come competitor agguerriti su quel livello e lo
siamo senza dubbio. Questo chiaramente ha dei vantaggi perché
riusciamo a garantire un'offerta di alta qualità ma in un
periodo estremamente limitato. Invece noi oggi vogliamo
lavorare, senza ridurre l'appeal del mercato marino balneare,
anche su altri filoni. Il primo è quello di lavorare sui secondi
e terzi elementi motivazionali della vacanza e poi accendere i
riflettori sulla Sardegna almeno per una settimana in ogni mese
dell'anno. Sempre con i tre obiettivi qualità, sostenibilità e
destagionalizzazione".
Cuccureddu spiega: "Se uno viene per il mare, sa che se per
caso capita un giorno di brutto tempo, a differenza delle
Maldive, qui da noi ha molto altro da fare". A partire dai
patrimoni Unesco come Su Nuraxi di Barumini ("in Sardegna
abbiamo quasi ottomila muraghi, non esiste niente di simile al
mondo" dice orgoglioso Cuccureddu), il Canto a tenore, il parco
di Tepilora, il canto della Sibilla di Alghero in condivisione
con Maiorca e tra le macchine dei Santi la Faradda di li
candareri di Sassari. "Sulle ancora più antiche Domus de Janas
(le Case delle Fate) che diventerebbero il nostro secondo sito
"fisico" - spiega - aspettiamo con ansia la decisione del 47/o
congresso Unesco in Bulgaria tra maggio e giugno prossimi. E poi
abbiamo i nostri borghi, il turismo lento ed esperienziale. Ad
esempio il Selvaggio Blu, uno dei trekking più spettacolari e
impegnativi in Italia".
Quindi Sardegna non solo d'estate ma 12 mesi l'anno. "Siamo
al lavoro - racconta ancora - sul Capodanno con almeno cinque
eventi con artisti importanti, sui Carnevali da quelli
tradizionali con i Mamuthones piuttosto che gli altri, a marzo
le settimane Sante, poi i ponti di primavera. Senza contare le
celebrazioni per i 700 anni del Regno di Sardegna. Tutto questo
per far capire che la non chiudiamo da ottobre a maggio ma
l'Isola è viva, attiva, attrattiva, tutti i mesi dell'anno in
accordo con tutti gli operatori della filiera dai Comuni ad
alberghi e ristoranti".
"Vogliamo costruire un nuovo modello di governance per il
sistema turistico sardo attraverso la realizzazione di una
Destination Management Organization regionale che possa
coordinare e aggregare l'offerta turistica territoriale. Il
nostro futuro turistico si basa su un equilibrio tra qualità,
sostenibilità e rispetto delle tradizioni, per costruire
un'offerta capace di durare nel tempo e garantire un impatto
positivo sul territorio" chiude l'assessore che a Rimini è
affiancato da oltre operatori sardi di tutte le categorie
ricettive e dei servizi turistici.
Lo stand della Sardegna punta su un'esperienza immersiva su
tutti i tesori dell'isola, con particolare attenzione alla
valorizzazione delle aree della Trexenta e del Sarcidano
attraverso la presentazione della manifestazione Saboris
Antigus, e dell'Isola di Sant'Antioco con i suoi prodotti
tipici.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA