Il mondo naturale tra arte, scienza, poesia e tecnologia è il tema che animerà l'attività del museo Man di Nuoro nel 2024. "Stiamo lavorando sodo per allinearci nel dibattito sull'emergenza climatica - dice all'ANSA la direttrice Chiara Gatti -. Continuo a credere in un museo militante, in questi due anni abbiamo assunto posizioni non dico politiche ma di adesione ai temi correnti e non potevo non calcolare questo argomento e i nuovi possibili scenari. Lo proponiamo attraverso la lettura degli artisti in occasioni diverse, mostre, workshop e progetti specifici".
All'inizio dell'anno l'attenzione sarà dedicata alla collezione permanente del museo, che conta mille opere e che da tre anni non viene esposta. Dal 29 marzo al 16 giugno con la mostra 'Le affinità immaginate' si darà spazio agli artisti sardi - Mario Sironi e Maria Lai, solo per citare le figure di primo piano - legati o influenzati dai movimenti italiani e stranieri, da Novecento al Razionalismo, l'informale o la Scuola Romana. L'appuntamento centrale sarà la grande mostra 'Diorama.
Generazione terra', in programma dal 28 giugno al 10 novembre, racconto del mondo naturale con la voce di 40 artisti contemporanei italiani e stranieri che interpretano il tema mediante nuovi linguaggi, nuove prospettive e soprattutto nuove tecnologie. "Come abbiamo fatto due anni fa con 'Sensorama' dedicata alle scienze, all'ottica e all'illusione che ha avuto un grande successo, abbiamo deciso di trasformare il museo in un'unica grande esperienza - osserva Gatti - È una visione utopica. Non vogliamo un ritorno alla natura come passo indietro verso un mondo edenico ma un ritorno al futuro, indicare come la tecnologia può preservare, custodire e testimoniare la natura attraverso i nuovi sistemi di conservazione della specie, grazie alle nuove scienze e all'intelligenza artificiale". Grazie, appunto, all'intelligenza artificiale, saranno ricostruiti nuovi scenari, nuovi soli e nuove stelle attraverso le visioni poetiche di alcuni artisti che utilizzano questo strumento per creare panorami e orizzonti mai visti. La fine dell'anno sarà riservata alle mostre di protagonisti dell'arte contemporanea italiana e internazionale sensibili alla questione ecologica, da Christane Löhr a Una Szeemann, al sardo Alessandro Biggio, che usa per le sue opere materiali naturali come la cenere da tronchi d'albero bruciati.
"Sono stati due anni intensi, faticosi ma entusiasmanti - dice compiaciuta Chiara Gatti, che a dicembre 2024 sarà alla scadenza del mandato -. Abbiamo lavorato su progetti importanti, dai 70 anni di Guernica in Italia al Matisse scultore portato per la prima volta nel nostro Paese, impegni notevoli per una struttura espositiva che ha una sua dimensione ma affrontati con grande professionalità dallo staff del museo".
Il gradimento del pubblico è testimoniato dai numeri in crescita: quest'anno il Man ha superato il picco di 40 mila visitatori, duemila in più del 2022. Certo, bisogna fare i conti con il doppio binario della stagionalizzazione: d'estate, ovviamente, con il boom dei turisti in Sardegna arrivano tanti stranieri, soprattutto inglesi e francesi; d'inverno il campo è degli isolani. "Ma il pubblico dei giovani aumenta - sottolinea la direttrice - anche grazie a iniziative, mostre, performance e dj set pensate appunto per loro".
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