Intesa Sanpaolo apre al pubblico
dal 27 giugno al 6 gennaio 2025 alle Gallerie d'Italia - Torino
la mostra "Antonio Biasiucci. Arca" a cura di Roberto Koch.
Terzo capitolo del progetto "La grande fotografia italiana",
avviato nel 2022 con la mostra di Lisetta Carmi e continuato nel
2023 con Mimmo Jodice per omaggiare i grandi maestri della
fotografia del Novecento del nostro Paese. La mostra è
realizzata con il patrocinio della Regione Piemonte e della
Città di Torino e rappresenta una delle esposizioni più
importanti dedicata al fotografo, coprendo un periodo molto
ampio della sua produzione.
Tra i maestri contemporanei più innovativi, Biasiucci
(Dragoni, 1961) persegue ormai da molti anni una pratica che si
ispira a una versione assoluta del linguaggio. In questa mostra,
con oltre 250 fotografie esposte, per la prima volta i diversi
capitoli del "poema utopico" di Biasiucci vengono presentati
insieme: tra potenti polittici, sequenze di immagini, opere
singole, lo sforzo è di realizzare una rappresentazione poetica
ed estesa della vita degli esseri umani, in un periplo che tocca
i temi profondi dell'esistenza, gli elementi essenziali del
vivere partendo sempre dall'esperienza personale e, dunque,
dagli elementi autobiografici che hanno per prima cosa formato
il carattere e la sensibilità dell'artista stesso.
"Nel lavoro delle Gallerie d'Italia, che racconta i diversi
modi con i quali la fotografia esprime contenuti e bellezza -
sottolinea Michele Coppola, executive director arte cultura e
beni storici Intesa Sanpaolo - è irrinunciabile
l'approfondimento sui grandi maestri italiani. A loro è dedicata
la rassegna curata da Roberto Koch. Nei prossimi mesi, accanto
ai reportage di Mittermeier, Arca impreziosirà l'offerta
espositiva del museo di piazza San Carlo grazie a memorabili
installazioni dell'artista campano".
Il progetto "La grande fotografia italiana" prevede che per
ogni mostra ci sia l'intervento di un altro artista, così sui
tre monoliti che occupano lo spazio centrale della mostra, tra i
pani, i teschi e i calchi di Biasiucci, ecco le apparizioni
inaspettate di Mimmo Paladino. I suoi disegni primitivi, i suoi
numeri incisi nel nero dell'inchiostro, in un dialogo intimo con
le fotografie, sono forme immaginifiche e nel loro essere
infiniti e anonimi parlano della molteplicità degli esseri
umani.
Il catalogo della mostra è realizzato da Edizioni Gallerie
d'Italia - Skira.
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