Aprono al pubblico, domani 1
maggio, sulla terrazza del museo i giardini dell'Egizio: l'orto
e il giardino funerario. L'accesso è dalla Sala della vita al
primo piano, dove sono esposte le mummie che testimoniano l'arco
della vita, dall'infanzia alla vecchiaia. Il progetto, che ha
l'obiettivo di fare dialogare il verde con la collezione e gli
spazi museali, fa parte delle trasformazioni in corso per
celebrare il bicentenario del museo.
"Si tratta di due giardini diversi. Uno è un giardino
funerario come quello trovato in Egitto davanti a una tomba: un
segno di rinascita legato al ciclo della natura, con piante con
un valore simbolico come i fiordalisi. Abbiamo riprodotto la
stessa struttura con quadrati di circa 35 centimetri, uno
accanto all'altro, che formano una sorta di griglia, in ognuna
delle quali c'è una pianta diversa. Il secondo è un orto sul
modello di quelli posseduti dall'elite dell'Antico Egitto con
frutta e verdure. E' organizzato in griglie con bordi rialzato
che servivano per conservare meglio l'acqua" spiega l'egittologo
Cedric Gobeil che, con Divina Centore, ha curato il progetto.
Il giardino egizio - il primo in Italia - sarà accessibile
ai visitatori che hanno acquistato il biglietto per il percorso
museale.
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