Henri de Toulouse-Lautrec arriva a Torino con la mostra "Toulouse-Lautrec, il mondo del circo e di Montmartre", al Mastio della Cittadella. Curata da Joan Abellò, presenta 113 opere provenienti da collezionisti privati spagnoli ed è un evento organizzato dalla società Navigare. "Senza Lautrec, forse non avremmo avuto Andy Warhol", sostiene Vittoria Mainoldi, curatrice della gestione tecnica e scientifica.
Il percorso si articola in quattro collezioni, con litografie, locandine e disegni, che mettono in luce il ruolo ispiratore di Lautrec nell'arte contemporanea, grazie alla sua innovazione nel coniugare arte e pubblicità, rappresentando la vita parigina del quartiere di Montmartre. Un ampio spazio è dedicato alle illustrazioni delle locandine dei locali più in voga della Parigi di fine Ottocento, come il Divan Japonais e Le Chat noir, e alle sue copertine delle rivista satirica 'Le Rire'.
"Lautrec è stato particolarmente sensibile agli strati più bassi della popolazione parigina, come i poeti, i pittori e le prostitute - ha commentato Abellò - ha rotto gli stereotipi dell'epoca e mostrando un'attenzione autentica verso queste persone" L'allestimento include la collezione completa dei disegni a matita di Lautrec della serie 'Au Cirque', realizzati durante il suo ricovero al sanatorio di Sémalaigne. Queste raffigurazioni, realizzate a memoria, mostrano il dietro le quinte del circo e i suoi protagonisti.
La mostra resterà aperta per tre mesi, dal 20 aprile al 21 luglio, e ha al suo interno anche un'area selfie con una ricostruzione di un boudoir francese nel periodo della Belle Époque.
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