Le opere di Federico Barocci
tornano a Urbino con una grande mostra a Palazzo Ducale che
aprirà al pubblico dal 20 giugno e sarà visitabile fino al 6
ottobre, ospitata dalla Galleria Nazionale delle Marche.
"L'Emozione della pittura moderna", curata da Lugi Gallo e
Anna Maria Ambrosini Massari con Giovanni Russo e Luca Baroni,
riporta ad Urbino il grande artista. "È un omaggio che la
Galleria Nazionale delle Marche dedica al grande pittore della
Corte della Rovere che chiude la tradizione aperta da Raffaello,
portando l'arte nel Seicento", spiega Gallo.
L'iniziativa si inserisce in quel percorso di valorizzazione
del patrimonio storico-artistico custodito dal museo urbinate,
caratterizzato da interventi di ristrutturazione,
riallestimento, restauro e studio che hanno coinvolto lo storico
palazzo e le importanti collezioni.
La mostra porta dunque, nell'eccezionale cornice del Palazzo
Ducale, le opere di uno dei suoi figli più illustri: Federico
Barocci (1533-1612). Pittore, straordinario disegnatore e
innovativo incisore, Barocci segna per quasi un secolo la scena
artistica italiana ed europea. Nonostante la scelta, inconsueta
all'epoca, di restare nella sua città natale, lontana dai grandi
centri culturali e mecenatistici, egli riesce a imporsi con
tenace fatica come il più ammirato, richiesto e pagato autore di
dipinti sacri della seconda metà del '500.
Con prestiti provenienti da principali musei nazionali e
internazionali che arricchiscono la collezione già molto
importante della Galleria Nazionale delle Marche, la mostra, di
taglio monografico, raccoglie settantasei tra dipinti e disegni
di Barocci, illustrando tutte le fasi della sua lunga carriera.
Per la prima volta, il percorso artistico del maestro
urbinate viene presentato secondo un ordinamento tematico, volto
ad approfondire le peculiarità della sua produzione inserendola
nel contesto della grande arte del Cinquecento e del Seicento.
Sei i nuclei narrativi attraverso i quali si sviluppa la
mostra, declinati secondo un ordinamento che lega la successione
temporale dell'opera di Barocci ad una presentazione diacronica
organizzata seguendo i diversi temi della sua pittura. Si
partirà, nella prima sala, dalla disamina del contesto culturale
in cui l'artista si forma e lavora.
Nella seconda sala si affronterà il tema della composizione
delle grandi pale d'altare realizzate con innovativi effetti di
notturno che rivoluzionano la tradizione cinquecentesca con gli
inediti bagliori cromatici che accompagnano alcuni capolavori.
La terza sala è dedicata al tema degli affetti, della natura
e delle emozioni con i dipinti di piccola dimensione destinati
alla devozione privata in cui più evidenti risultano i
ragionamenti di Barocci sulle intime relazioni fra i personaggi
ed il loro rapporto con una natura intrisa di sentimento.
La quarta sala sarà dedicata alla grafica di Barocci, con una
scelta significativa di disegni, cartoni, incisioni provenienti
dalle maggiori raccolte nazionali e internazionali. Nella quinta
sala sarà possibile vedere le composizioni dalla loro fase
preparatoria all'opera finita. Nella sesta sala saranno
presentate le ultime opere del pittore risalenti al primo
decennio del Seicento, nelle quali il colore diventa pura
emozione cromatica anticipando alcune soluzioni che
contraddistinguono l'arte barocca.
L'arte di Barocci continua nell'appartamento roveresco del
secondo piano dove la Galleria Nazionale delle Marche espone un
numero rilevante di opere di carattere sacro della sua
produzione. Fanno eco, alle opere esposte in Palazzo Ducale,
quelle visibili in diversi luoghi della città di Urbino: da Il
perdono di Assisi nella chiesa di S. Francesco alla
Crocefissione dell'Oratorio della Morte, fino alla cattedrale
urbinate, dove sono esposti il Martirio di S. Sebastiano, la
Santa Cecilia e, nella cappella del Santissimo Sacramento,
l'Ultima Cena.
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