(di Gianluigi Basilietti)
C'è un piccolo Grand Canyon nel
cuore dell'Italia e dei Monti Sibillini. Si trova nelle Marche,
nel Comune di Fiastra (Macerata) e prende il nome di Lame Rosse.
Una formazione di ghiaia e roccia, a tratti simile alle
piramidi, con pinnacoli e torri che si stagliano in cielo.
Argilla e limi tengono insieme questo autentico spettacolo della
natura, che l'ANSA ha raggiunto al termine di un impegnativo
sentiero che dal lago di Fiastra conduce su fino a quota 860
metri sul livello del mare, quando al termine di un tratto di
dura salita le Lame si spalancano alla vista degli
escursionisti.
E sono in tanti, ogni giorno, a incamminarsi lungo il
percorso di oltre tre chilometri per arrivare al canyon. Tra
questi anche Irene, nonostante in grembo porti la bimba che
verrà alla luce tra qualche mese: "L'abituiamo al trekking fin
da subito, con un po' di attenzione è un percorso che si fa
agevolmente", spiega la ragazza che ha raggiunto le Lame Rosse
assieme al suo compagno Francesco.
"Questo posto è un'esperienza incredibile, sembra di stare su
un altro pianeta e lo si raggiunge lentamente, passo dopo
passo", raccontano invece Luca ed Erika, che sono arrivati alla
meta in compagnia della cagnolina Lua.
Il sentiero da percorrere attraversa un meraviglioso bosco,
colorato da ciclamini. È percorribile da tutti, anche se
caratterizzato da saliscendi con alcune pendenze particolarmente
faticose nel salirle e insidiose nel ritorno in discesa. Unica
raccomandazione per chi volesse visitare le Lame, indossare un
abbigliamento e in particolare scarpe, adatto a questo genere di
escursioni. Indispensabile portarsi dietro anche una borraccia
d'acqua.
Una volta all'ombra del rossastro canyon - colore conferito
dall'abbondante presenza di ferro - la fatica lascia il posto
allo stupore. Sembra quasi impossibile che tra le verdi montagne
dell'Appennino umbro-marchigiano possa esserci questo autentico
gioiello naturalistico, modellato dal tempo, dal vento e in
generale dagli agenti atmosferici che nel corso dei millenni
hanno eroso il primo strato calcareo, frantumandolo così da dare
origine a quello che qui chiamano ghiaione, che si trova ai
piedi delle Lame. A ridosso del canyon altri sentieri si
diramano su per le montagne, molti però risultano chiusi o
particolarmente pericolosi a causa di crolli causati dai
terremoti del 2016 e la raccomandazione agli escursionisti è di
evitarli accuratamente.
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