A metà degli Anni
Venti l'ingegner Renato Morandi fondò ad Ancona la
Transadriatica, tra le prime compagne aeree in campo civile, in
seguito con base all'aeroporto Nicelli del Lido di Venezia. Una
esemplare storia italiana di chi, con intuito e passione, è
stato capace di guidare il Paese verso il futuro. Una storia
ripercorsa dall'esposizione fotografica inaugurata al terminal
arrivi dell'Aeroporto Raffaello Sanzio di Ancona-Falconara che
proseguirà fino al 30 aprile.
A Renato Morandi, avo di Andrea e Chiara che oggi guidano ad
Ancona l'omonimo Gruppo con 110 anni di storia nel settore
navale, è dedicata l'esposizione che è anche una storia
d'Italia. Nato ad Ancona nel 1902, sorvolò i cieli dell'Italia
ed è di fatto uno dei padri dell'aviazione commerciale italiana
grazie alla Transadriatica. Una serie di scatti d'epoca riporta
la storia di un Paese uscito da poco dalla Grande guerra, che
cercava le prime forme di modernizzazione, a partire da quanto
accadeva nei cieli. La vivacità di Renato Morandi e il suo
spirito di iniziativa portarono a consacrarlo come il fondatore
della prima compagnia aerea che non impiegava velivoli
idrovolanti, gettando le basi per quello che sarà lo sviluppo
dell'aviazione commerciale in Italia.
Dopo una parentesi in Germania, dove frequentò gli
stabilimenti aeronautici Junkers, acquisendo esperienze
fondamentali, ad Ancona fondò, con il fratello Mario e il
supporto della famiglia, la Società Anonima di Navigazione Aerea
Transadriatica, poi trasferita al Lido di Venezia perché lì
erano presenti le maestranze meccaniche che gli servivano per
sviluppare il suo progetto. Quella di Morandi è un'impresa
pionieristica, un misto di geniali intuizioni e fortunati
incontri che in quattro anni lo portarono a sviluppare un
considerevole numero di rotte, in Italia e in Europa. La corsa
di Morandi fu interrotta nel 1930 a causa della sua prematura
scomparsa dovuta ad un incidente all'aeroporto romano Littorio.
Le foto riproducono il clima dell'epoca, la tecnologia che
puntava verso il futuro, i riconoscimenti a Morandi, come nel
settembre del 1928, quando il Re d'Italia Vittorio Emanuele III,
in occasione di una visita a Venezia, si recò all'aeroporto del
Lido per passare in rassegna installazioni e organizzazione
della Transadriatica e si complimentò con il suo fondatore.
Nella storia di Renato Morandi c'è l'Italia in bianco e nero
degli Anni Venti come immagini di una mostra che mette in
vetrina il passato dell'Italia a 100 anni di distanza,
preoccupandosi di mostrare una parte di Paese proiettata in
quello che sarebbe diventato il nostro presente.
"Questa mostra - commentano oggi i pronipoti Andrea e Chiara
- è anche un modo per riscoprire e rinsaldare il valore delle
nostre radici che significa conoscere ancora di più e meglio la
storia della propria famiglia. È significativo il legame tra
Ancona e Venezia e tutta la dorsale Adriatica che la
Transadriatica sviluppò 100 anni fa, in quanto ancora oggi lo
sviluppo infrastrutturale della Macroregione Adriatico-Ionica
rappresenta un tema centrale. Dunque, riconoscere il valore di
quanto è stato costruito negli anni passati alimenta la visione
futura del nostro territorio".
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