Un racconto della vita pubblica e
privata dei romani nelle Marche dal II secolo a.C. al V secolo
d.C., ricostruita attraverso la scelta dei reperti più
significativi di quel periodo. Riapre oggi dopo 51 anni la
sezione romana del Museo Archeologico nazionale delle Marche
(Man) di Ancona, restituita al pubblico dopo il sisma del 1972,
provocando la chiusura della sede di Palazzo Ferretti che
ospitava la collezione. Il Museo fu poi riallestito nel 1988,
riproponendo a scaglioni le sue sezioni, tra cui nel 2012
quella ellenistico-romana riferita alla città di Ancona, ed oggi
quella romana riguardante le Marche, di cui rappresenta l'ideale
prosecuzione.
Ma rispetto alla sezione precedente l'archeologa Nicoletta
Frapiccini, autrice di entrambi i progetti scientifici -
quest'ultimo assieme alla collega Amanda Zanone - ha voluto
privilegiare il criterio tematico, illustrando a partire dalla
grande mappa dei luoghi archeologici delle Marche (città,
colonie e municipi) la vita dei romani nelle sue diverse
sfaccettature: dalla nascita alla vita pubblica, dalla morte
all'aldilà. Dunque i cippi e le pietre miliari fondamentali per
la viabilità di un impero militare e per l'economia del
territorio, assieme ad oggetti per la domus come le statuette
degli dei tutelari, le lucerne, il vasellame da cucina e i vetri
per conservare unguenti e profumi femminili. E ancora statue in
marmo e mosaici per decorare luoghi pubblici, case e giardini
privati, fino a stele e sarcofagi per celebrare i defunti.
Tra i reperti: 65 preziose monete scelte tra le migliaia
della ricca collezione del Museo, il rarissimo orologio solare
sferico in pietra (se ne conoscono solo altri due) di Matelica,
un busto in marmo con corazza del I secolo d.C., una testa
dell'imperatore Claudio e una della moglie Agrippina minore
(madre di Nerone), e un'altra raffigurante una testa 'alla
Plotina', simile cioè per sembianze e acconciatura alla moglie
dell'imperatore Traiano, assieme ad un sarcofago sormontato da
un tubo di piombo per le offerte votive.
Annunciando a breve la riapertura dei depositi del Man per
visite concordate di pubblico e studiosi, il direttore regionale
dei musei delle Marche Luigi Gallo ne ha sottolineato la
crescente attrattività e il valore identitario rispetto al
territorio. Per l'attuale direttore del plesso Diego Voltolini
il nuovo percorso rappresenta un ulteriore tassello per
l'accessibilità culturale e fisica del Museo grazie ad
un'offerta aggiornata e contemporanea. Oggi il Man sarà aperto
gratuitamente fino alle 23.30 e il 7 dicembre dalle 8.30 alle
19.30.
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