(di Rodolfo Calò)
Il Festival rossiniano di Pesaro è
opera lirica, certo. Ma l'anno prossimo sarà anche un traino per
godersi tanto altro come l'atmosfera creata dai "concerti dal
balcone" e inglobata in tanta natura nella sua interazione con
la cultura moderna. E poi, trattandosi di un gourmand come
Gioachino Rossini, tanti piatti e sapori a cominciare da
filetti, mortadelle e dai celeberrimi tartufi. È quanto la
presentazione a Berlino della 45/a Edizione del Rossini Opera
Festival (Rof) ha offerto a un selezionato pubblico
all'ambasciata d'Italia in Germania.
"Il nostro invito è quello di venire ad ascoltare la musica
di Rossini, ma anche di venire a Pesaro per cogliere la vera
atmosfera rossiniana, visitando la terra in cui questo genio
sviluppò la propria creatività", ha detto nei giorni scorsi il
vicesindaco di Pesaro e presidente del Rof, Daniele Vimini.
"Potrete guardare il balcone della sua casa assistendo a
concerti speciali che faremo ogni settimana", ha aggiunto Vimini
- che è pure assessore alla Bellezza - riferendosi ai "Concerti
dal balcone" della casa natale di Rossini tenuti dai cantanti
dell'Accademia Rossiniana. I mini-spettacoli di circa 20 minuti
hanno un pubblico affezionato ma spesso colgono di sorpresa - e
affascinano - passanti e turisti.
Come è stato sottolineato durante la presentazione berlinese
ospitata dall'ambasciatore Armando Varricchio, nel marzo scorso
Pesaro è stata proclamata Capitale italiana della cultura 2024.
Sarà un "viaggio condiviso con la provincia come territorio
policentrico sul tema 'La natura della cultura', ideato per
esprimere la volontà di esplorare tutte le interazioni tra arte,
natura e tecnologia", viene sottolineato nel sito del Comune
annunciando che il programma è articolato in 45 progetti
coinvolgendo i 50 comuni della provincia. "Potrete visitare il
Museo Nazionale Rossini, l'unico al mondo dedicato alla figura
del compositore pesarese", ha detto poi Vimini riferendosi
implicitamente all'esposizione permanente sul "mondo rossiniano,
raccontato come un'opera lirica, metafora musicale della sua
intensa vita", come sintetizza il sito del Museo stesso. Un
percorso "scandito in dieci sale, che segue le tappe biografiche
del compositore e la sconfinata produzione operistica della sua
carriera, ambientate di volta in volta nel contesto storico, tra
luoghi e personaggi (parenti, maestri, impresari, cantanti,
musicisti, politici, regnanti)". "Sempre nella sua casa
natale", è possibile "fare una degustazione audio-guidata nella
quale è la voce di Stendhal, grande biografo di Rossini, ad
accompagnare i visitatori, tra una mortadella e un patè, alla
scoperta della concezione della sua celebre 'Joie de vivre'", ha
detto l'assessore all'ANSA.
"Una grande esperienza", ha sottolineato in pubblico il
presidente del Rof equiparandola a "quella relativa al cibo:
Rossini non era un grande chef, come qualcuno dice, ma era un
vero gourmand che conosceva tutti gli ingredienti e i segreti
della cucina d'Italia e di altre parti d'Europa". Comunemente a
questo proposito si ricordano i filetti ("tournedos") che
portano il suo nome, ma anche tacchino e cannelloni e
soprattutto i tartufi, ben presenti nel buffet offerto ieri sera
agli ospiti della presentazione. Rossini a parte, Acqualagna -
proprio in provincia di Pesaro e Urbino - è famosa nel mondo
come Capitale del "Tartufo fresco tutto l'anno" e "crocevia
mondiale" di produzione, commercio e degustazione di questa
prelibatezza.
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