Al via dal 23 al 26 maggio a Milano
la prima edizione di BIG, la Biennale Internazionale Grafica, un
festival diffuso dedicato al design della comunicazione e alle
culture visive, con mostre, installazioni, talk, workshop,
progetti sociali ed eventi a ingresso gratuito diffusi in tutta
la città, a partire dall'hub principale del Milano Certosa
District insieme all'ADI Design Museum.
Nato dall'esperienza del Milano Graphic Festival 2022, BIG
avrà tra i suoi ospiti Franco Achilli, Guido Scarabottolo, Marta
Sironi, Carlo Stanga e molti altri. "In una città come Milano,
celebre in tutto il mondo come capitale del design, la Biennale
Internazionale di Grafica assume un ruolo ancora più
significativo - ha affermato l'assessore alla cultura Tommaso
Sacchi -. Il design visivo non è infatti solo un'espressione
artistica, ma anche un potente strumento di comunicazione che
permea ogni aspetto della vita urbana. La sua presenza e
diffusione contribuiscono a definire l'identità stessa della
città. Anche la Biennale, dunque, non si limita a un singolo
spazio, ma abbraccia l'intera città di Milano. Attraverso la
collaborazione con numerose istituzioni culturali, musei,
gallerie d'arte e università, BIG si diffonde infatti in modo
capillare, dando l'opportunità al grande pubblico di entrare in
contatto con il mondo affascinante del design della
comunicazione visiva e delle culture visive".
"Perché - dichiara il curatore Francesco Dondina -
promuovere un festival dedicato alla grafica e alle culture
visive? Prima di tutto perché è necessario divulgare i valori e
le pratiche di questa disciplina anche al di fuori dell'ambito
strettamente professionale o accademico, ma soprattutto perché è
importante riflettere e far riflettere sul ruolo e le
responsabilità del design della comunicazione di fronte alle
urgenze che il mondo contemporaneo ci propone: sostenibilità,
inclusione, stabilità sociale, intelligenza artificiale,
multietnicità culturale, emergenza ambientale, migrazioni,
difesa delle minoranze. Sono solo alcune delle parole chiave che
vorremmo intercettare nel nostro percorso per allargare il
nostro campo di interesse. Esiste la pratica del design
professionale come servizio ma esiste anche il design etico, il
design rivolto al sociale e alla sfera politica, quello che
riguarda la collettività. Noi intendiamo il nostro festival come
un progetto culturale complesso che deve, almeno negli intenti,
affrontare sia la sfera professionale che la sfera sociale".
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