Un viaggio nel mondo dell'arte
dal periodo delle Avanguardie fino agli ultimi decenni del
Novecento, con lavori di Fontana, Munari, Keith Haring, Matta
Clark, Baj, le fotografie di Man Raj e del Bauhaus. Sarà
possibile farlo da domani alla Spezia grazie alla riapertura al
pubblico del Centro d'Arte Moderna e Contemporanea (CAMeC) dopo
un restauro durato otto mesi.
La rivisitazione, che ha riguardato gli spazi e l'esposizione
permanente, è frutto della sinergia tra il Comune della Spezia e
la Fondazione Carispezia. A firmare il riallestimento il
professor Gerhard Wolf, direttore del Kunsthistorisches Institut
in Florenz - Max Planck Institut e membro dell'Accademia delle
scienze e delle lettere di Berlin-Brandenburg.
"Alla Spezia ero stato solo di passaggio fino a pochi mesi fa
- spiega Wolf - e siamo partiti dal capire la città, la cosa
straordinaria che abbiamo trovato al CAMeC è la compresenza del
tocco dei collezionisti, molto frequente negli Stati Uniti e
poco in Italia, e della cultura locale legata a un'ipotesi di
arte contemporanea". Il patrimonio del museo di piazza Battisti
è infatti frutto della donazione delle famiglie Cozzani e
Battolini, a cui si aggiunge il fondo del Premio di pittura del
Golfo, fondato nel 1933 in ambiente futurista.
"Abbiamo evitato la classica divisione per classificazione
storica - continua Wolf - preferendo il dialogo tra le opere.
Volevamo creare un ritmo di luce affinché il visitatore potesse
anche divertirsi". "Il museo si aprirà alle città e a tutte le
generazioni - sottolinea il sindaco Pierluigi Peracchini - con
l'accessibility room dedicata alle persone con disabilità
visiva, uditiva e cognitiva". Il rilancio del Premio del Golfo è
anche uno dei progetti legati alla candidatura della Spezia a
capitale della cultura 2027.
"La città ha sempre avuto una tradizione culturale legata
all'arte contemporanea - dice Andrea Corradino, presidente di
Fondazione Carispezia -, che si è forse assopita negli anni e
che infine è rinata trent'anni fa con le donazioni che hanno
portato all'apertura del Museo Lia e poi del CAMeC. La
Fondazione Carispezia ci ha creduto ed è pronto a impegnarsi
anche in sviluppi futuri".
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