"Ho sempre dipinto su carta, ma non
pensavo di poterla elevare al formato delle mie tele... Questa è
stata un'evoluzione fondamentale per me". Così diceva nel 1996
Helen Frankenthaler parlando della svolta che caratterizzò i
lavori della sua ultima produzione. Diciotto opere su carta di
grandi dimensioni, alcune mai esposte prima, realizzate tra il
1990 e il 2002, sono riunite fino al 23 novembre nella sede
Gagosian di Roma, in via Francesco Crispi, occasione per un
incontro ravvicinato in contemporanea con la grande
retrospettiva che Palazzo Strozzi a Firenze ha aperto nei giorni
scorsi sul suo intero percorso dell'artista americana.
Helen Frankenthaler (1928-2011) è stata una delle artiste
americane più apprezzate del suo tempo, tra i protagonisti
dell'astrattismo nella seconda metà del Novecento. Le opere in
mostra esprimono nuovi tipi di accostamenti cromatici e una
diversa pratica pittorica. Già in momenti precedenti della sua
carriera, l'artista aveva aggiunto pennellate più dense e
applicazioni di pigmento alla rivoluzionaria tecnica del
"soak-stain" di cui era stata pioniera nei primi anni Cinquanta
e che divenne una costante nelle sue opere più tarde. Dopo aver
lavorato direttamente sul pavimento nel corso dei primi
quarant'anni della sua carriera, l'artista cominciò a dipingere
sul piano di tavoli grandi e alti.
Un catalogo illustrato con un saggio di Isabelle Dervaux,
curatrice e storica dell'arte, sarà pubblicato in occasione
della mostra. In autunno Gagosian, in collaborazionecon la
Fondazione Helen Frankenthaler, pubblicherà l'edizione riveduta
e ampliata di Frankenthaler di John Elderfield, la grande
monografia sull'artista inizialmente pubblicata nel 1989. Le
opere di Helen Frankenthaler fanno parte di importanti
collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. I principali
musei di New York e altre grandi città americane ed europee le
hanno dedicato numerose mostre personali.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA