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Gli 800 anni del Cantico, l'eredità culturale di Francesco

Gli 800 anni del Cantico, l'eredità culturale di Francesco

A Palazzo Braschi a Roma la copia più antica e altre opere rare

ROMA, 01 ottobre 2024, 18:10

di Luciano Fioramonti

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un inno alla natura, alla bellezza delle meraviglie create da Dio, espressione di fede ma anche specchio di uno schema culturale di lettura del mondo del 1200. Il Cantico delle Creature del santo povero gettò le basi per le ricerche scientifiche dell' Ordine religioso che da Assisi diffuse ovunque la sua testimonianza, tanto attuale verso i temi del rispetto dell' ambiente da aver ispirato Papa Bergoglio per l' Enciclica Laudato Si'. La copia più antica di quel testo fondamentale considerato tra i primi scritti poetici in italiano volgare è in mostra per la prima volta a Roma a 800 anni della sua stesura - che si celebreranno nel 2025 - con altre 93 opere del Fondo Antico della Biblioteca comunale della città del Santo, a Palazzo Braschi, a Roma, conservate nel Sacro Convento. ''Laudato sie: Natura e Scienza, l' eredità culturale di Frate Francesco'', ospitata fino al 6 gennaio prossimo a Palazzo Braschi e organizzata dalla St. Francis Day Foudation con il Sacro Convento di Assisi, l'Italian Academy Foundation e l'Associazione AntiquaÉ, svela il mondo culturale e scientifico francescano attraverso rari e preziosi manoscritti medievali e testi a stampa antichi, lo sviluppo del sapere tra riflessione teologica ed elaborazione scientifica basato sull' ingegno, le letture, lo studio e la ricerca custoditi per secoli nella loro biblioteca preziosa.

Nelle nove sezioni dell' esposizione, i testi consentono di cogliere aspetti inediti della cultura dell'Ordine, come l'ampiezza della riflessione filosofica e teologica, l' attenzione all'universo e l'apertura al mondo. La metafora dell'albero, nella terza sala, espressa dall'opera di Isidoro di Siviglia Etymologiarum opus, Venezia 1483 - rimanda appunto alle radici delle parole del Cantico di Frate Sole, per risalire il tronco della riflessione francescana, fino ai rami e alle foglie dell' albero della conoscenza. ''La cultura moderna ha spesso scelto tra i suoi fondamenti l'affermazione dell'uomo, rispetto a Dio, al creato, alla donna, ad altri esseri umani - ha osservato padre Marco Morini, Custode del Sacro Convento di Assisi -.Francesco, invece, è maestro nello scoprire che la grandezza di ognuno è nell'essere parte unica e insostituibile di questa grande orchestra che è il mondo. Celebrare gli 800 anni del Cantico di Frate Sole e il sapere che da questo nei secoli è promanato, sia dunque fermento per sviluppi culturali, scientifici e tecnologici che non solo rispettino l'integrità del Creato e della vita umana, ma che li promuovano in maniera sapiente ed efficace".

Il linguaggio multimediale e l' immersività guida il visitatore nel percorso espositivo dallo studio della Bibbia e delle opere filosofiche antiche che favorì lo sviluppo di una visione complessiva del significato della natura e del ruolo dell'uomo nell'universo, contribuendo alla speculazione filosofica e alla scienza del loro tempo, cercando un modello universale del sapere, una sorta di catalogazione generale della realtà. In questo senso, la Biblioteca Universale sacro-profana, Venezia 1701, del frate minore conventuale Vincenzo Coronelli, seppur incompleta, si può considerare la prima grande enciclopedia in lingua italiana. La sezione Sora luna e le stelle illustra l'astronomia e le altre scienze, matematica, chimica, medicina, fisica, con i manoscritti più antichi manoscritti che testimoniano, ad esempio, l'influenza delle teorie aristoteliche sui maestri delle università medievali, tra i quali molti dotti francescani. Anche il sapere alchemico è documentato: nonostante i divieti ecclesiastici, molti componenti illustri dell' Ordine ne furono affascinati. "A distanza di secoli e in un contesto culturale profondamente mutato - ha osservato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri - è ancora possibile trarre insegnamento dall'esperienza di Francesco e dei suoi seguaci, che anzi risuona in un modo particolarmente pregnante in un'epoca in cui i temi dell'ambiente e della sostenibilità sono tornati prepotentemente al centro del dibattito pubblico''. Dopo Roma la mostra riaprirà nelle sale del Sacro Convento di Assisi il 7 aprile 2025 per restarvi fino al 12 ottobre.

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